LA NATO PIANIFICA UN MASSICCIO AUMENTO DEL 60 PERCENTO DELLE FORZE PRONTE AL COMBATTIMENTO CON 245.000 EFFETTIVI

Fonte: militarywatchmagazine.com

La NATO sta pianificando la creazione di 49 nuove brigate pronte al combattimento, ciascuna con circa 5000 effettivi, secondo i resoconti dei media tedeschi che citano i documenti inediti dell’alleanza. Ciò  rappresenterà un aumento del 60 percento rispetto all’attuale forza di 82 di tali brigate.  Il numero di corpi di combattimento verrà ampliato da sei a 15 e i quartier generali di divisione da 24 a 38, al fine di gestire e supportare le nuove brigate, secondo i nuovi requisiti minimi di capacità presentati dal comandante supremo alleato della NATO in Europa, generale Christopher Cavoli e dall’ammiraglio francese Pierre Vandier. Il rapporto cita la necessità di contrastare la Russia come motivazione primaria per perseguire questa espansione. 

Il personale degli stati membri della NATO ha svolto un ruolo centrale nella guerra russo-ucraina in corso, anche come consulenti, addetti alla logistica, combattenti e altri ruoli, con la loro presenza che è stata fondamentale per l’utilizzo del nuovo hardware standard NATO consegnato al paese. Gli esempi sono andati dai  Royal Marines britannici schierati  per operazioni di combattimento in prima linea dall’inizio del 2022, ai  consulenti SAS  che avrebbero fornito un significativo supporto alle offensive corazzate. L’ultima offensiva ucraina nella regione russa di Kursk ha visto personale statunitense, polacco e francese svolgere ruoli molto significativi sul campo. Accanto ai membri del servizio attivo, anche i contractor e le unità di volontari dei paesi occidentali hanno svolto ruoli importanti, con le loro posizioni costantemente individuate dalle forze russe. La NATO si è anche sempre più concentrata su operazioni al di fuori dell’Europa per tentare di contrastare altri sfidanti del potere occidentale in altre regioni, in particolare nell’Asia nord-orientale, prendendo di mira Cina e Corea del Nord. 

Il confine della NATO con la Russia è più che raddoppiato nel 2023 con l’adesione della Finlandia all’alleanza, mentre l’aggiunta delle forze finlandesi e svedesi a quelle del blocco ha fornito una spinta significativa alle capacità di combattimento. Le forze armate finlandesi in particolare hanno investito molto nell’acquisizione di nuove attrezzature come i caccia stealth F-35 . Mentre la pianificazione dell’alleanza per un aumento del 60 percento del numero di brigate pronte al combattimento è tutt’altro che fuori linea con le tendenze prevalenti, la sua capacità di permettersi tale aumento rimane in discussione a causa della crisi economica in gran parte dell’Europa e dell’accumulo insostenibile di debito negli Stati Uniti. Le forze di terra in tutta l’alleanza hanno dovuto affrontare profondi tagli nei 25 anni successivi alla fine della Guerra Fredda, con i costi molto elevati delle forze di terra occidentali, in gran parte dovuti agli alti stipendi del personale, rendendo il finanziamento un’inversione di tendenza altamente impegnativa. 

https://militarywatchmagazine.com/article/nato-60pct-boost-combat-ready-forces

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