Fonte: Presstv.ir
Ieri l’esercito degli Stati Uniti ha sgombereto completamente le truppe e gli equipaggiamenti rimasti dalla sua base nella capitale nigerina, in seguito all’annullamento di un accordo militare da parte dei nuovi leader del paese africano.
Gli Stati Uniti sono pronti a completare il ritiro delle forze e degli equipaggiamenti dalla base aerea 101 del Niger a Niamey, ha affermato venerdì in una videoconferenza il maggiore generale Kenneth Ekman dell’aeronautica militare statunitense, che supervisiona i ritiri in Niger.
“Faremo una cerimonia congiunta in quell’occasione che segnerà la partenza dell’ultimo C-17 (aereo) statunitense. Il governo del Niger assumerà il controllo delle ex aree e strutture statunitensi”, ha affermato.
Successivamente, gli Stati Uniti intendono completare l’uscita dalla base dei droni in Niger entro agosto, ha aggiunto il generale, in conformità con la scadenza del 15 settembre fissata dalla giunta al potere in Niger dopo il colpo di stato a Niamey dell’anno scorso.
Ekman ha inoltre spiegato che la maggior parte delle forze americane si trasferirà in basi europee, mentre team più piccoli si sposteranno in altre nazioni dell’Africa occidentale. Nonostante il ritiro di equipaggiamento prezioso, gli Stati Uniti non distruggeranno le strutture rimaste indietro, puntando invece a lasciarle in buone condizioni per un potenziale utilizzo futuro, ha aggiunto.
“Il nostro obiettivo nell’esecuzione è lasciare le cose nel miglior stato possibile. Se uscissimo e le lasciassimo in rovina, o se uscissimo con cattiveria, o se distruggessimo le cose mentre ce ne andiamo, faremmo un danno ad entrambe le nazioni hanno bisogno per il futuro. E i nostri obiettivi di sicurezza sono ancora intrecciati”, ha detto Ekman.
Nel luglio dell’anno scorso, un colpo di stato militare ha rovesciato il governo in Niger e Tchiani, l’allora comandante della Guardia presidenziale, ha assunto il potere come leader del paese prima di istituire il Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (CNSP).
L’anno scorso, in Niger erano presenti poco più di 1.000 soldati statunitensi, dove l’esercito americano gestiva due basi, tra cui un’importante base per droni chiamata Air Base 201, costruita nei pressi della città centrale di Agadez, a circa 880 chilometri dalla capitale Niamey, per un costo di oltre 100 milioni di dollari.
I vertici militari del Niger hanno fissato al 15 settembre la scadenza per il ritiro delle truppe statunitensi, compreso l’evacuazione della base per droni di Agadez, nel Niger centrale, dal valore di 100 milioni di dollari.
Ekman ha affermato che la partenza dalla base aerea 201 potrebbe concludersi prima del previsto e dovrebbe avvenire il mese prossimo.
“Ora il peso dei nostri sforzi si riversa sulla base aerea 201”, ha affermato.
I ritiri, in particolare dalla base dei droni, rappresentano una battuta d’arresto per i cosiddetti sforzi antiterrorismo degli Stati Uniti nel Sahel, una regione tentacolare in cui sono attivi gruppi terroristici takfiri legati ad al-Qaeda e Daesh.
Ekman, che dirige la strategia presso l’US Africa Command, ha inoltre affermato che altre nazioni africane preoccupate per le minacce provenienti dal Sahel avevano già espresso interesse a collaborare con gli Stati Uniti per combattere questi militanti.
Il generale statunitense ha riconosciuto le sfide logistiche future, in quanto le future operazioni nella regione richiederanno ora l’accesso dall’esterno del Niger.
“Il Niger è stato immensamente utile per noi come posizione perché si trovava nel Sahel ed era adiacente a quelle aree in cui la minaccia è più concentrata”, ha aggiunto Ekman, riflettendo sul vantaggio strategico che la posizione forniva alle operazioni statunitensi.
Il ritiro delle truppe americane dal Niger ha seguito il ritiro delle truppe dalla Francia, l’ex potenza coloniale che negli ultimi dieci anni ha guidato le cosiddette azioni antiterrorismo straniere contro i gruppi takfiri nell’Africa occidentale.
https://www.presstv.ir/Detail/2024/07/06/728810/US-troops-military-withdrawal-Niger-Niamey-Daesh