Fonte: middleeasteye.net
Il disaccordo arriva quando il ministro della Sicurezza nazionale israeliano chiede il divieto di visite alla moschea di Al-Aqsa durante il Ramadan.
Secondo un rapporto della rete israeliana in lingua araba Makan, la polizia israeliana ha proposto di schierare forze di sicurezza nella moschea di Al-Aqsa, nella Gerusalemme est occupata, per tutta la durata del Ramadan.
L’iniziativa durante il mese sacro avrà lo scopo di contrastare lo sventolamento di bandiere e l’incitamento ad Hamas, si legge nel rapporto. La polizia ha inoltre raccomandato di stabilire limiti di età e di limitare il numero di fedeli palestinesi autorizzati ad accedere al complesso della moschea.
Tuttavia, secondo quanto riferito, la proposta è stata contrastata dal servizio di sicurezza israeliano, lo Shin Bet, che ha raccomandato l’accesso illimitato ai fedeli palestinesi.
Durante le discussioni tra varie agenzie governative sulla questione, i funzionari della sicurezza hanno espresso preoccupazione per il fatto che il ministro della Sicurezza nazionale di estrema destra Itamar Ben Gvir possa prendere decisioni che potrebbero aumentare le tensioni nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme est.
Sabato, Ben Gvir ha chiesto il divieto ai palestinesi di visitare la moschea di al-Aqsa durante il Ramadan, che inizia il 10 marzo.
L’emittente israeliana Channel 12 ha riferito che Ben Gvir sta anche spingendo per vietare l’ingresso nel complesso ai cittadini palestinesi di Israele di età inferiore ai 70 anni.
Gli sforzi per fermare l’offensiva israeliana sulla Striscia di Gaza, durata quattro mesi, sono stati espressamente complicati dai piani di Israele di lanciare un’operazione militare nella città più meridionale di Rafah, dove circa 1,5 milioni di persone hanno cercato rifugio.
Le prospettive di un cessate il fuoco prima del Ramadan si sono ulteriormente attenuate domenica, poiché il mediatore del Qatar ha affermato che i colloqui separati di tregua sono arrivati a un punto morto, mentre gli Stati Uniti hanno affermato che avrebbero posto il veto su un possibile voto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite su una risoluzione la prossima settimana.
Oltre al rischio che le restrizioni su Al-Aqsa possano scatenare disordini nella Cisgiordania occupata – dove Israele ha intensificato i suoi raid quasi quotidiani dall’inizio della guerra il 7 ottobre – un’offensiva su Rafah in vista del Ramadan potrebbe infiammare ulteriormente la situazione.
Secondo il ministero della Sanità palestinese, negli ultimi quattro mesi almeno 398 palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane o dai coloni in Cisgiordania.
L’ultima grande offensiva israeliana su Gaza è stata innescata da settimane di tensione durante il Ramadan nel maggio 2021, dove centinaia di palestinesi sono rimasti feriti mentre le forze di sicurezza israeliane hanno effettuato incursioni nella moschea di Al-Aqsa.
Hamas aveva chiesto a Israele di ritirare le sue forze di sicurezza dal complesso, prima di lanciare alcuni dei suoi razzi da Gaza verso Israele.
Israele ha poi lanciato un’offensiva di 11 giorni sulla Striscia di Gaza, uccidendo almeno 260 persone e provocando una vasta distruzione nell’enclave assediata.