Fonte: english.almayadeen.net
L’ex comandante in capo della Marina Italiana afferma che la risposta di Francia e Spagna alla coalizione guidata dagli Stati Uniti è stata una prova della mancanza di coesione tra i partner della NATO e dell’Unione Europea.
L’ex capo di stato maggiore della Marina italiana, Luigi Binelli Mantelli, ha affermato che la mancata creazione di una coalizione militare marittima nel Mar Rosso è la prova della mancanza di unità tra i membri della NATO e dell’UE durante un periodo critico di crescente tensione nella regione.
Le forze armate yemenite hanno preso di mira le navi israeliane e dirette a “Israele” nel Mar Rosso e nel Mar Arabico a sostegno di Gaza e in risposta al genocidio israeliano nella Striscia, condizionando la fine degli attacchi a consentire aiuti sufficienti nella Striscia assediata.
A dicembre, gli Stati Uniti hanno istituito una coalizione marittima di 20 nazioni nell’ambito dell’iniziativa Operazione Prosperity Guardian, con la missione dichiarata di fermare le operazioni yemenite. I membri della coalizione includevano dapprima Francia e Spagna, che in seguito hanno annunciato il loro ritiro.
L’Italia, invece, si è rifiutata di operare sotto Washington, affermando che avrebbe inviato una fregata nel Mar Rosso per proteggere i propri interessi nazionali in risposta a specifiche richieste degli armatori italiani.
Luigi Binelli Mantelli ha criticato i tre paesi europei per la loro reazione alla forza marittima, affermando che è un indicatore politico negativo, non tecnico.
“Francia e Italia non faranno parte della coalizione guidata dagli Stati Uniti nel Mar Rosso. Anche se ciò potrebbe non avere un impatto significativo sul coordinamento operativo, poiché le marine sono abili nel coordinare azioni anche al di fuori di una specifica catena di comando, serve da indicatore politico della nostra indebolita unità tra i partner della NATO e dell’UE”, ha avvertito.
In tale contesto, Binelli-Mantelli ha sottolineato la necessità che la NATO “riveda e allarghi nuovamente il proprio ruolo nella stabilità e nella sicurezza mondiale e pensi alla propria solidità”.
L’evoluzione della situazione nel Mar Rosso, secondo l’ex comandante in capo della Marina italiana, sta attualmente “mettendo alla prova la nostra determinazione e coesione nel proteggere la nostra economia, i nostri valori comuni e il nostro stile di vita”.
Una grande risposta
L’alleanza marittima guidata dagli Stati Uniti non è riuscita a impedire allo Yemen di applicare concretamente la sua missione, spingendo le principali compagnie di navigazione del mondo a dirottare le loro navi lontano dal Mar Rosso e intorno all’Africa.
L’ultima azienda ad annunciare tale decisione è stata Cosco, di proprietà statale cinese, domenica scorsa, che ha annunciato la sospensione di tutte le spedizioni verso l’entità di occupazione israeliana a causa della situazione nel Mar Rosso.
L’ultima operazione dello Yemen giovedì ha preso di mira la nave commerciale CMA CGM TAGE diretta in “Israele”.
L’attacco è arrivato dopo che Stati Uniti, Regno Unito e Francia hanno lanciato mercoledì un “avvertimento finale” a Sanaa affinché interrompa le sue operazioni marittime nel Mar Rosso.
In risposta alla dichiarazione dei tre, lo Yemen ha confermato che la sua missione non cambierà e che la sua posizione su Gaza è di principio e non oggetto di negoziati. La leadership yemenita ha inoltre avvertito che qualsiasi attacco al Paese riceverebbe una risposta decisa, severa e ampia.