Fonte: thecradle.co
L’inizio di queste esercitazioni arriva pochi giorni dopo che le forze aeree statunitensi e israeliane hanno iniziato un’esercitazione aerea di due settimane focalizzata sull’Iran
Iran, Russia e Cina condurranno esercitazioni marittime congiunte nel Golfo di Oman per quattro giorni a partire dal 15 marzo, ha annunciato oggi il ministero della Difesa cinese.
Secondo la dichiarazione, le esercitazioni navali “approfondiranno la cooperazione pratica tra le marine dei paesi partecipanti” e includeranno “operazioni di ricerca aerea, salvataggio in mare, esercitazioni di formazione di parate navali, nonché altri compiti nell’ambito delle esercitazioni”.
L’inizio di queste esercitazioni arriva pochi giorni dopo che le forze aeree statunitensi e israeliane hanno iniziato un’esercitazione aerea di due settimane focalizzata sull’Iran, con funzionari che affermano che le esercitazioni includeranno voli a lungo raggio e simuleranno attacchi in territorio nemico sconosciuto.
L’esercito israeliano ha affermato che queste esercitazioni simuleranno “il raggiungimento della superiorità aerea nella regione, attacchi aerei congiunti, difesa dell’area, intercettazione di aerei nemici, voli a bassa quota e colpi in un’area sconosciuta con un’abbondanza di difese antiaeree”.
Cina, Russia e Iran hanno iniziato a svolgere esercitazioni navali congiunte nel 2019.
L’ultima volta che le tre marine si sono unite per le esercitazioni è stato durante l’esercitazione Vostok 2022 a settembre. Hanno preso parte anche militari provenienti da India, Bielorussia, Armenia, Kazakistan, Mongolia, Tagikistan, Azerbaigian, Algeria e altri stati.
Nel fine settimana, l’Iran ha finalizzato un accordo per l’acquisto di 24 caccia Su-35 con il Cremlino. Ciò è avvenuto pochi giorni dopo che la Cina ha mediato un accordo storico per Iran e Arabia Saudita per ripristinare i rapporti diplomatici dopo una pausa di sette anni.
Inoltre, Pechino ospiterà entro la fine dell’anno un raduno di alto livello di stati arabi del Golfo e funzionari iraniani come parte della spinta del presidente Xi Jinping a colmare il vuoto lasciato dagli Stati Uniti nell’Asia occidentale.
Il riavvicinamento dei legami tra Teheran e Riyadh ha fatto scattare campanelli d’allarme sia in Israele che negli Stati Uniti. A Tel Aviv, i leader politici si sono scambiati la colpa per non aver fermato questo accordo, mentre a Washington i funzionari hanno cercato di minimizzarne l’importanza.