Fonte: ANSA – ansa.it
‘La Polonia poteva dire subito che il missile non era russo’
La Polonia poteva dire “immediatamente” che il missile caduto sul suo territorio non era stato lanciato dalla Russia, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Tass.
“I polacchi avevano tutte le possibilità” di far sapere fin dall’inizio che i frammenti ritrovati appartenevano ad un missile dei sistemi di difesa S-300 e così “tutti gli specialisti avrebbero capito che non poteva essere un missile collegato con le forze armate russe”, ha detto Peskov, citato da Interfax.
Le notizie circolate ieri sera sulla presunta caduta in Polonia di missili russi sono state un tentativo di “provocare uno scontro militare diretto fra la Nato e la Russia, con conseguenze per l’intero pianeta”.
Afferma il vicerappresentante permanente della Russia alle Nazioni Unite, Dmtry Polyansky, citato dalla Tass. “Una classica provocazione” del “regime di Kiev che sogna di provocare uno scontro militare diretto fra la Nato e la Russia per salvare l’Ucraina dall’inevitabile sconfitta”, aggiunge in un tweet.
Da parte sua, l’ex presidente russo Dmitry Medvedev ha scritto su Twitter che le accuse rivolte alla Russia provano che “combattendo una guerra ibrida contro la Russia, l’Occidente si avvicina a una guerra mondiale”.
La Russia, poi, afferma che i suoi missili sull’Ucraina sono caduti non oltre i 35 km dal confine polacco.
I funzionari della Difesa russa identificano i frammenti di missile caduto in Polonia come appartenenti al sistema S-300 dell’Ucraina, riporta la Tass.
Il Cremlino ha sottolineato positivamente quella che ha definito “la reazione misurata” degli Usa alle notizie sulla caduta di missili in Polonia, un atteggiamento “in contrasto con le dichiarazioni” di altri Paesi. Lo riferisce l’agenzia Ria Novosti.