Fonte: Comando Forze Operative Sud
Dal 1836 ad oggi i bersaglieri, nel solco di una forte e sentita tradizione, celebrano la loro Specialità.
Sono passati anni da quando il Capitano Alessandro Ferrero de La Marmora teorizzava che l’avvenire dell’Esercito sabaudo risiedesse nella costituzione di “fanterie leggere”. Con queste idee, assolutamente innovative per l’epoca, già dal 1830, il futuro fondatore del Corpo si confrontava, senza successo, con Stati Maggiori abituati a manovrare con “le masse di soldati in ordine chiuso nell’intento di far breccia in un determinato punto dello schieramento nemico”.
La Marmora, sicuro più che mai della bontà della sua idea, era convinto, al contrario, che fosse arrivato il momento di creare una nuova specialità, unica nel suo genere, anche con riguardo all’uniforme e all’armamento, una specialità fatta di fanti leggeri, composta da uomini resistenti alla fatica, capaci di compiere rapidi spostamenti e di combattere in ordine sparpagliato per limitare le perdite sul campo, dotati di eccellente mira con la carabina e di ampia versatilità, veloci nelle decisioni, capaci di obbedire ai comandi ma allo stesso tempo saper agire anche singolarmente.
Nel 1835, “Papà Sandrin” non domo, ripropose queste inedita concezione del soldato, questa volta direttamente al Re Carlo Alberto, il quale accolse la “Proposizione per la formazione di una compagnia di Bersaglieri e modello di uno schioppo per l’uso loro” concedendo “il Regio Brevetto del 18 giugno 1836” con cui veniva istituito il Corpo dei Bersaglieri presso la Caserma Ceppi di Torino.
Secondo il “Decalogo”, stilato dallo stesso La Marmora, i Bersaglieri si dimostrarono perfetti per esplorazioni e missioni particolarmente insidiose, in scenari di guerra dove velocità, improvvisazione e accuratezza del colpo potevano cambiare le carte in tavola.
Dal 1848, anno in cui ebbero il loro “battesimo del fuoco” nella battaglia del Ponte di Goito (Prima Guerra d’Indipendenza), i Bersaglieri sono stati presenti nei principali fatti d’arma o campagne militari: spedizione in Crimea del 1854 (nel corso della quale perse la vita il loro stesso fondatore), le guerre risorgimentali, la presa di Roma del 1870, le due guerre mondiali, la guerra di liberazione, le prime missioni di peacekeeping e quelle odierne sotto l’egida della NATO, dell’ONU e dell’Unione Europea.
Una storia, quella dei Bersaglieri, intrisa di tradizioni e leggende, le cui pagine continuano a essere scritte anche oggi. I “fanti piumati” dell’Esercito continuano infatti a essere protagonisti, insieme alle altre Armi, Corpi e specialità della Forza Armata, in diverse missioni internazionali e sul territorio nazionale.
Attualmente i Reggimenti sono 6 e le loro Bandiere sono decorate di 9 Croci di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia, 10 Medaglie d’Oro, 11 Medaglie d’Argento, 26 Medaglie di Bronzo al Valor Militare e di 1 Medaglia d’Oro e 3 d’Argento al Valore dell’Esercito. Un Albo d’Onore ricco di riconoscimenti, onorato a prezzo di eroismi e di grandi sacrifici, che per le nuove generazioni di soldati è sprone di professionalità, di dedizione, di senso del dovere e spirito di servizio negli odierni impegni al servizio del Paese e degli italiani.
Questa ricorrenza intende rievocare tutte le glorie del Corpo dalle origini fino ai nostri giorni ed essere un affettuoso tributo di gratitudine verso i fanti piumati di tutte le epoche.
Auguri a tutti i Bersaglieri di ogni generazione. Urrà, Urrà, Urrà!!!
@Comando Forze Operative Sud