Fonte: Marina Militare
Costruito il primo innesto delle cinque ossature interne a forma di anello
A quattro mesi esatti dalla cerimonia di inizio attività produttiva del 11 gennaio scorso, presso lo stabilimento Fincantieri sito in località Muggiano (La Spezia), il programma U12 NFS si è già concretizzato con la realizzazione del primo innesto di cinque ossature all’interno del mantello, in quella che da progetto sarà la sezione di prora 50, formando così ufficialmente il primo anello costituente parte dello scafo resistente del primo esemplare di sottomarino U212 NFS (vds foto).
Le lavorazioni che riguardano i mezzi subacquei richiedono tempistiche produttive molto più lunghe rispetto a quelle relative alle unità di superficie, proprio per l’uso speciale a cui sono destinati che deve essere rispondente ai requisiti dettati dalla Forza Armata, ma soprattutto un mezzo sicuro ed in grado di operare in un ambiente “ostile” come quello che si estende sotto la superficie marina, dove le leggi della fisica subiscono notevoli variazioni rispetto alla terraferma o alla superficie del mare. Per tale ragione, i processi costruttivi per la realizzazione dei sottomarini richiedono in media, lavorando a pieno ritmo, circa 5/6 anni.
Il programma U212 NFS, gestito dalla agenzia contrattuale di procurement sovranazionale OCCAR (Organizzazione Congiunta per la Cooperazione in materia di Armamenti), prevede la costruzione di due mezzi subacquei a propulsione AIP (Air Indipendent Propulsion) – con l’opzionale futura implementazione di altrettante unità, a completa sostituzione dei 4 della classe Sauro giunti a parziale obsolescenza – estremamente all’avanguardia in innumerevoli settori, spaziando da quello della meccatronica, della disponibilità energetica, della cybersecurity, della tecnologia ad elevati standard sino a giungere a quello della sensoristica in acqua e in aria. In tale ottica sarà proprio l’industria italiana ad andare incontro alle esigenze operative di F.A. prevedendo, ad esempio, tra le tante implementazioni a sostegno dell’eccellenza del Made in Italy, un Sistema di Combattimento integrato con relativa nuova struttura gestionale di comando e controllo delle armi interamente sviluppato da Leonardo, frutto di ricerca e studi – anche accademici – in territorio nazionale, la nuova suite di guerra elettronica sviluppata dalla ditta Elettronica, ed i nuovi sollevamenti a movimentazione elettrica e non più idraulica, della ditta Calzoni. La consegna del primo sottomarino di nuova generazione è stimata, da programma, per l’anno 2027, alla quale seguirà quella del secondo nel 2029, a distanza di meno di due anni.
Marinalles (Centro Allestimento Nuove Costruzioni Navali), culla storica della messa in linea delle costruzioni subacquee e di superficie, ha all’attivo numerosi programmi per la realizzazione di mezzi destinati alla M.M. Nella fattispecie, il programma U212 NFS rappresenta davvero una svolta strategica per la Marina e più in generale per la Difesa italiana, che potrà disporre di una componente subacquea ancor più moderna e resiliente nel manifestare le proprie capacità di presenza, deterrenza e sicurezza negli scenari di rilevanza strategica appartenenti al dominio marittimo underwater.
@Marina Militare – Martina Petrucci