Fonte: Stato Maggiore Esercito
Da 107 anni la “Regina della battaglie” al servizio del Paese
Il 24 maggio, nella ricorrenza dell’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, l’Esercito Italiano celebra l’Arma di Fanteria, nel ricordo dell’immane contributo di sangue che i Fanti versarono alla Patria.
La ricorrenza odierna, oltre a rinsaldare i vincoli di cameratismo e lo spirito di corpo, costituisce una preziosa occasione per rinnovare la memoria di un passato che si fonda su nobili principi e impareggiabili virtù di cui i Fanti si sono sempre fatti interpreti. La loro epopea, infatti, è quella di lungo cammino, lastricato di sacrifici e valore, in cui la Fanteria ha sempre costituito, per sua intrinseca natura, “il nerbo dell’Esercito” – così come affermò il Machiavelli – sostenendo il maggior peso nelle operazioni e guadagnando – a ragione – l’appellativo di “Regina delle Battaglie”.
Essa rappresenta la sintesi stessa dell'”uomo in armi”, sublimandone le qualità di coraggio, di ardimento, di disciplina, di resistenza fisica, di resilienza mentale che si uniscono, in perfetto connubio, alla capacità di soffrire, alla concretezza, all’umiltà, all’umanità, alla generosità e alla pietà, tutti sentimenti condivisi e provati dai combattenti di ogni epoca.
Sono queste le principali qualità che hanno reso quest’Arma parte integrante della storia nazionale dalla sua origine – con la costituzione dei primi sei reggimenti in seno all’Esercito sabaudo – passando per la “Grande Guerra”, dove i Fanti pagarono il più elevato sull’altare della vittoria, con oltre 500.000 caduti. Nomi quali Isonzo, Pogdora, Gorizia, Monte Santo, San Michele, San Gabriele, Doberdò, Hermada, Cadore, Monte Piana, Vittorio Veneto e molti altri ancora, incarnano i simboli dell’eroismo dei nostri Fanti e oggi costituiscono i luoghi sacri della memoria della Fanteria italiana, rieccheggiando per l’eternità.
Questa immensa eredità di sangue e sacrifici fu raccolta nel secondo conflitto mondiale, dove i Fanti dimostrarono tenacia e abnegazione in ogni fronte, dall’Africa alla Russia, dalla Grecia alla Jugoslavia, e successivamente nella Guerra di Liberazione.
Un retaggio di onore e di gloria militare che, in tempi più recenti, l’Arma ha rinnovato, con professionalità e orgoglio, tanto in Patria in delicati interventi di pubblica utilità e in concorso alle Forze dell’Ordine quanto in altrettanto complesse operazioni fuori dai confini nazionali dove la Fanteria, capace di avvalersi con efficacia delle potenzialità offerte dalla tecnologia, si conferma quale “spina dorsale” delle unità della Forza Armata.
Per queste ragioni il Fante moderno è un soldato proiettato al futuro, supportato da una sofisticata tecnologia che lo rende non più un’isolata pedina di una massa d’urto, ma un prezioso, complesso “sistema d’arma”, idoneo a esprimere un’adeguata potenza di fuoco, una buona protezione individuale e una completa integrazione dei sistemi di Comando e Controllo, oltre che una grande mobilità e flessibilità d’impiego.
Nella fausta ricorrenza, il nostro augurio a tutti i Fanti di ieri e di oggi che con grande orgoglio rappresentano e custodiscono le tradizioni, il valore e i nobili principi dell’Arma di Fanteria.
A tutti i Fanti d’Italia in servizio e in congedo formuliamo, oggi, i più fervidi auguri di sempre maggiori fortune!
@ Stato Maggiore Esercito