Fonte: guardiacostiera.gov.it
Si è concluso, con esito positivo, il piano di verifiche[1] che ha visto l’Amministrazione marittima italiana al centro di una più ampia attività di esame, mirata ad attestare la qualità del sistema di implementazione degli strumenti IMO.[2] attraverso gli impegni assunti dall’Italia in ambito internazionale.
Le verifiche hanno restituito un quadro d’insieme del trasporto marittimo italiano pienamente conforme alle direttive internazionali in materia di sicurezza dei trasporti e ambientali, che rendono il sistema italiano una eccellenza e con esso la sua flotta.
Dal 9 al 16 maggio scorsi, infatti, l’Italia è stata sottoposta alla prima verifica, di un ciclo a cadenza settennale, da parte di un qualificato Team di Auditor dell’IMO – composto da membri provenienti rispettivamente da Gran Bretagna, Francia, Panama, oltreché da un rappresentante dell’IMO – che ha condotto la propria attività di verifica principalmente presso la sede del Comando Generale della Guardia Costiera a Roma, e presso articolazioni territoriali, attraverso interviste e raccolta di evidenze documentali.
Al centro delle attività di audit, la verifica dell’adeguatezza e dell’efficacia di attuazione degli obblighi discendenti dalle Convenzioni internazionali di cui l’Italia è Parte Contraente, ovvero le Convenzioni SOLAS, MARPOL, LOAD LINES, TONNAGE e STCW e relativi Protocolli, finalizzati ad innalzare sempre più i livelli di sicurezza della navigazione e alla prevenzione dell’inquinamento marino, garantendo l’efficienza e la sostenibilità ambientale del trasporto marittimo.
Tanti i Dicasteri coinvolti dall’audit, sotto l’egida del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, capofila (Lead Entity) del trasporto marittimo in Italia, che ha affidato al Capo del Reparto VI – Sicurezza della Navigazione e Marittima – del Comando generale della Guardia Costiera italiana, il compito di gestire e coordinare tutte le attività correlate all’attività di verifica.
Ruolo, quello di Single Point of Contact (SPC), che lo stesso Comando generale ha assunto anche in ragione dell’articolato quadro normativo nazionale, che gli attribuisce funzioni specifiche in materia di sicurezza della navigazione, salvaguardia della vita umana in mare e contribuisce alla protezione dell’ambiente, vedendo convergere competenze oltreché del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, anche di diversi altri dicasteri tra i quali quelli della transizione ecologica.
Assai positivo è il bilancio finale: gli auditor, apprezzando la predisposizione della strategia marittima per l’implementazione degli strumenti IMO, di cui il Sistema-Italia si è dotato, attraverso la validazione del Sig. Ministro per le Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, hanno rilevato significative best practices da condividere a fattor comune con altri Stati chiamati ad implementare i requisiti IMO, ed anche un ristretto numero di aree ove il Sistema Italia potrà già nel breve-termine ulteriormente innalzare i già elevati standard di rispondenza al sistema di audit globale.
Bilancio positivo che, peraltro, si ricollega anche alla recente rielezione dell’Italia nella Categoria A del Consiglio Esecutivo dell’Organizzazione Marittima internazionale (iMO) anche per il biennio 2022-2023, conferma del prestigio di cui il Paese gode in ambito marittimo e testimonianza del particolare contributo che l’Italia, grazie anche all’attività della sua Guardia Costiera, fornisce ai settori dello sviluppo e della sicurezza marittima e della navigazione e della tutela dell’ambiente marino.
@ guardia costiera