11 Aprile 2019: FONTE – Marina Militare Comando Marittimo Sud –
La bomba è stata rinvenuta nella rete durante una battuta di pesca
Dal 9 all’11 aprile 2019 i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (Comsubin), distaccati presso il Nucleo SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Taranto, hanno condotto una delicata operazione nel porto di Mola di Bari (BA) tesa a neutralizzare un grande ordigno esplosivo risalente alla Seconda Guerra Mondiale recuperato, accidentalmente, da un peschereccio durante una battuta di pesca.
L’intervento d’urgenza del Nucleo SDAI è stato richiesto dalla Prefettura di Bari, a seguito della segnalazione all’Ufficio Locale Marittimo del porto da parte del Comandante del Motopesca Domenica Rossana, in virtù del rinvenimento all’interno del sacco della rete di un grande manufatto riconducibile ad una bomba d’aereo.
Giunti immediatamente a bordo del peschereccio, gli operatori del GOS hanno identificato l’oggetto come una bomba d’aereo americana da 1.000 libbre (contenente 300 Kg di esplosivo) e hanno provveduto a trasportarlo in una zona di sicurezza in attesa delle autorizzazioni per poterlo neutralizzare.
La mattina del giorno 11 aprile l’ordigno è stato rimorchiato a distanza in un’area di sicurezza, individuata dalla locale Autorità Marittima, dove, mediante le consolidate procedure tese a preservare l’ecosistema marino, è stato distrutto.
Al termine dell’operazione, il comandante del Nucleo S.D.A.I. di Taranto, Capitano di Corvetta Mirko Leonzio, ha dichiarato: “A causa della situazione di pericolo imminente per la pubblica incolumità, abbiamo raggiunto immediatamente il Motopesca Domenica Rossana nel porto di Mola di Bari ed abbiamo riscontrato che sulla sua poppa era adagiata una bomba d’aereo da 1.000 libbre risalente alla seconda guerra mondiale. La prima cosa da fare era quella di ripristinare le condizioni di sicurezza del porto, pertanto l’abbiamo rimossa con la massima cautela, posizionandola in una zona di sicurezza individuata dall’Autorità Marittima per poi distruggerla, 24 ore dopo l’emissione del bando d’interdizione. Mi preme raccomandare a chiunque dovesse imbattersi in manufatti con forme simili a quelle di un ordigno esplosivo o parti di esso, durante una battuta di pesca, di adottare le indicazioni del manuale illustrativo delle misure precauzionali da adottare in caso di salpamento di residuati bellici dell’ICRAM (Istituto Centrale per la Ricerca Scientifica e Tecnologica Applicata al Mare)”.
APPROFONDIMENTI:
Questi interventi rappresentano una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità anche nelle acque interne, come ribadito dal Decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione a favore della collettività.
Chiunque dovesse imbattersi in oggetti con forme simili a quelle di un ordigno esplosivo o parti di esso, non deve in alcun modo toccarli o manometterli, denunciandone il ritrovamento, il prima possibile, alle autorità di polizia competenti.
Lo scorso anno i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e bonificato oltre 44.000 ordigni esplosivi di origine bellica, mentre dal 1° gennaio 2019 sono già 2.986 i manufatti esplosivi rinvenuti e neutralizzati nei mari, fiumi e laghi italiani, senza contare i 8.895 proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm.
Con una storia di 170 anni alle spalle, i Palombari del Comsubin rappresentano l’eccellenza nazionale nell’ambito delle attività subacquee essendo in grado di condurre immersioni lavorative fino a 1.500 metri di profondità ed in qualsiasi scenario operativo, nell’ambito dei propri compiti d’istituto (soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà e la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi) ed a favore della collettività.
Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato possono essere formarti esclusivamente dal Gruppo Scuole di COMSUBIN che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni in basso fondale secondo le rispettive competenze.
TESTO E FOTOGRAFIA DI PROPRIETÀ – MARINA MILITARE – ITALIAN NAVY –