27 Febbraio 2019: FONTE – Polizia di Stato –
Sono 15 le persone coinvolte nell’indagine “Venenum” della questura di Milano. A conclusione dell’operazione 8 persone sono finite in carcere, per 4 sono stati disposti gli arresti domiciliari e per gli altri 3 il divieto di dimora. Tutti sono ritenuti responsabili di reati ambientali avendo gestito abusivamente 37 mila metri cubi di rifiuti.
Invece di far confluire i rifiuti nelle discariche autorizzate o nei termovalorizzatori, gli intestatari di almeno sei aziende abbandonavano i rifiuti all’interno di capannoni posti su terreni intestati o affittati anche con il coinvolgimento di prestanome. Tale sistema ha permesso ai criminali di avere un guadagno stimato intorno al milione di euro.
L’indagine è iniziata a seguito di un incendio divampato nell’ottobre scorso all’interno di un’azienda del milanese che si occupa di stoccaggio di rifiuti e, da lì, i poliziotti della Squadra mobile hanno ricostruito l’intera filiera che coinvolgeva società di raccolta, autisti compiacenti e affittuari di terreni e capannoni.
Gli investigatori sono stati anche in grado di classificare i rifiuti smaltiti illegalmente accertando che si tratta di rifiuti domestici (incluse le piazzole ecologiche) e rifiuti provenienti dalle attività produttive artigianali.
Tali rifiuti, prima di essere abbandonati nei capannoni e sui terreni, venivano portati nei centri di trattamento dove, attraverso la pressatura a cubi, i rifiuti venivano compattati meccanicamente e tenuti insieme mediante filo di ferro.
Le zone interessate dallo stoccaggio abusivo sono state individuate in provincia di Venezia, Lodi e Verona. La Polizia ha anche accertato che i rifiuti provenivano per buona parte dalle province di Salerno e Napoli.
Oltre ai soldi confluiti sui conti correnti la Polizia ha sequestrato il capitale sociale delle sei aziende coinvolte e 13 mezzi pesanti utilizzati per la commissione dei reati.
Donatella Fioroni
TESTO VIDEO E FOTOGRAFIE DI PROPRIETÀ – POLIZIA DI STATO –