29 Gennaio 2019: FONTE – Stato Maggiore Difesa –
La Joint Task Force Lebanon (JTF-L) – Sector West (SW), nell’ambito della missione in Libano, ha condotto numerose esercitazioni coinvolgendo oltre 500 unità
La Joint Task Force Lebanon (JTF-L) – Sector West (SW), attualmente su base Brigata bersaglieri “Garibaldi” , ha condotto in poco più di tre mesi 21 giornate di poligono e 27 giornate COMBINEX (Combined Exercise) coinvolgendo oltre 500 unità pari a più del 15% della forza complessiva del Settore.
Nella condotta di un’operazione delle Nazioni Unite, che si basa sui criteri di neutralità, imparzialità e oggettività, in un Teatro Operativo come quello libanese, sono diversi i fattori da considerare.
Oltre all’adattamento a scenari comunque già resi noti durante l’addestramento pre-immissione, si interagisce con nuovi contingenti, spesso con procedure molto diverse da quelle applicate dal personale italiano.
In tale complesso quadro di internazionalità, il Settore Ovest della Missione UNIFIL non fa eccezione, comprendendo oltre all’Italia altre 12 nazioni, ovvero Armenia, Brunei, Croazia, Ghana, Irlanda, Repubblica di Macedonia, Malesia, Malta, Repubblica di Corea, Serbia, Slovenia, e Tanzania.
Al fine di recepire pienamente il mandato conferito dalla Risoluzione 1701/2006, il Comando UNIFIL ha emanato, sin da subito, una serie di procedure denominate Standard Tactical Immediate Reaction (STIR) che prevedono reazioni pianificate ad eventi che potrebbero occorrere sul terreno come, ad esempio, lancio di sassi e/o atteggiamento ostile verso pattuglie dei Contingenti, richiesta di aiuto da parte di civili o presenza di armi illegali nell’area di responsabilità.
Per questo e
per assolvere al meglio il compito assegnato vengono condotte, anche nel
tentativo di armonizzare le diverse regole d’ingaggio dei paesi concorrenti
alla Missione, attività addestrative di amalgama tra le cinque Task Force di
manovra del Settore (ITALBATT, GHANBATT, IRISHBATT, ROKBATT e MALBATT).
Non si parla solo, quindi, di addestramento congiunto con le Lebanese
Armed Forces (LAF) o di programmi di familiarizzazione
(Familiarization Deployment – FAMDEP) con le forze di intervento rapido, ma
anche di training tra Task Force, come le Combined Exercise (COMBINEX), svolte
per affinare, ad esempio, le STIR, o incrementare il livello di conoscenza di
procedure standardizzate (Standard Operating Procedures – SOPs), oltre che
esercitazioni interne e/o a fuoco (Firing Exercise – FIREX) volte al
mantenimento degli standard prefissati.
A riguardo, il Comandante della Leonte XXV, Generale di Brigata Diodato Abagnara, ha confermato la determinazione delle Task Force alle dipendenze di perseguire, prioritariamente, gli obiettivi della missione e di sviluppare, al meglio, quelle attività di training orientate al mantenimento di elevati parametri di efficienza operativa.
“Si è soldati perchè un giorno, più o meno lontano, abbiamo sentito la chiamata della Patria, e si è peacekeepers per due ordini di motivi: perché il nostro cuore è generoso ma anche perché siamo addestrati a farlo. Ecco, per aiutare gli altri, dobbiamo mantenerci altruisti nell’animo e soldati nella formazione e non essere l’uno o l’altro, ma dimostrarci capaci di includere entrambi gli aspetti in una persona sola”, questo quanto affermato dal Generale Abagnara durante un incontro con il Comandante della Task Force ghanese.
Approfondimento missione UNIFIL
Attualmente i contingenti
impiegati nella missione in Libano continuano a monitorare il
rispetto del cessate il fuoco ed il rispetto della Blue Line. Le attività
operative attualmente svolte da UNIFIL consistono in:
•osservazione da posti fissi;
•condotta di pattuglie (diurne e notturne);
•realizzazione di check-points;
•collegamento con le F.A. libanesi;
•pattugliamento marittimo.
L’attuale contributo nazionale prevede, dal 1° gennaio al 30
settembre 2018, un impiego massimo di 1100 militari, 278 mezzi terrestri e 6
mezzi aerei. In ambito nazionale l’operazione è denominata “Leonte”.
TESTO E FOTOGRAFIE DI PROPRIETÀ – STATO MAGGIORE DIFESA –