Poliziotto buono-Poliziotto cattivo

10 gennaio 2019: FONTE -Unione Stella d’Italia-

Il governo scricchiola? l’esecutivo è in crisi? Non mi pare proprio, mi sembra invece che si marpioneggi con la buona fede dei duri e puri delle opposte e non complementari ideologie dei legaioli e dei cinquestellati. Come si fa a rimanere duri e puri e non scontentate nessuno mentre si applica l’inevitabile arte del compromesso nell’esercizio della politica? Semplice, si adotta la suprema tecnica già resa famosa da letteratura e cinematografia del “Poliziotto buono e Poliziotto cattivo” che tanti risultati sembra dare negli interrogatori di criminali veri o presunti.

A seconda della situazione, che sia la TAV o gli immigrati irregolari (cessiamo di chiamarli “migranti” per favore) il gatto e la volpe assumono il ruolo contrapposto, Salvini fa il cattivo con gli immigranti, Di Maio con la TAV e poi arriva il mediatore, il cattodemocristiano Conte che si assume l’onere di quello che fa un dispetto al Poliziotto cattivo e allora apriti cielo: si convoca l’esecutivo, si fa finta di essere arrabbiati ai microfoni di qualche radio privata e, per l’appunto, si marpioneggia per non fare capire che è tutto un teatrino che serve a non fare ribellare la plebe ideologizzata dei rispettivi schieramenti. E così si tira avanti.

Fanno male? beh, dipende ovviamente dai punti di vista e io sono dell’avviso che l’unica cosa che conta siano i risultati e questo governo risultati ne ha dati nonostante i patetici peana dei superstiti del partito degli affari e delle tasse, il PD e quelli ancora più patetici degli ultimi sfortunati epigoni del berlusconismo. L’Italia è più antipatica per i vertici della Unione Europea e questo è un male assai limitato visto che questi vertici saranno spazzati via dalle prossime elezioni ma è anche più temuta e rispettata e neppure lo spread, i ricatti e gli insulti dei francesi l’hanno domata. Molto si è fatto per il contrasto alla povertà, le misure sono strambe, è vero ma il concetto che si debba dare ascolto al popolo è oramai entrato in vigore dopo anni di spocchiose chiusure al volere popolare di una sinistra liberticida, elitaria e speculativa. La sicurezza, nonostante le bizzarre prese di posizione ideologiche di sindaci che hanno probabilmente vita breve perché chi si oppone al popolo non può più farla franca, è di nuovo una priorità. belle cose dunque.

Tutto bene allora? no, purtroppo no, questo governo ha troppe contraddizioni a mio avviso insanabili, è un governo di transizione dal sistema speculativo, affaristico, antipopolare d’antan a quello di una democrazia moderna e compiuta e che tenga conto di quello che vuole, desidera e necessita al popolo. Una democrazia che non pretenda di insegnare a stare al mondo ma che rispetti le persone per quello che sono.

E’ finito il tempo delle maestrine con il ditino accusatore, dei maître à penser con la faccina schifiltosa di chi ha a che fare con il Popolo ma lo schifa. Il vento è cambiato, per fortuna.

Il cambiamento però non è terminato, non è completo. I residui ideologici di chi crede nelle scie chimiche, di chi vorrebbe ritornare alle candele e ai caminetti alimentati a legna raccolta nel bosco e non tagliata, di chi ritiene i vaccini una invenzione del demonio devono ancora essere estirpati e non saranno il gatto e la volpe, neppure il Pinocchio che gli sta in mezzo fingendo democristianamente di essere vittima mentre è lui il burattinaio, a completare il cambiamento, occorre aria nuova, occorre chi avrà il coraggio di non ricorrere al “Poliziotto buono-Poliziotto cattivo” per governare.

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