31 Maggio 2018: FONTE – Marina Militare Comando Marittimo Sud –
L’esercitazione Mare Aperto ha costituito per gli equipaggi e gli assetti della Marina Militare e della Guardia Costiera un’ottima occasione per accrescere l’interoperabilità reciproca
Si è conclusa, la settimana scorsa, la prima edizione del 2018 dell’esercitazione Mare Aperto, principale attività addestrativa avanzata della Marina Militare, a carattere interforze ed internazionale.
Tutti gli assetti della Squadra Navale, non impegnati nella condotta delle operazioni reali in corso, sono stati di fatto coinvolti in uno scenario addestrativo complesso che ha abbracciato gran parte del Mediterraneo Centrale per la condotta di un’operazione incentrata sulla Maritime Interdiction (attuazione di un embargo, controllo del traffico mercantile, compilazione della Maritime Situational Awareness, etc..).
Integrate in un vasto dispositivo navale hanno operato tutte le principali componenti specialistiche della Squadra Navale: di superficie, subacquea, anfibia, aerea, di contromisure mine, idrografica ed ausiliaria.
L’edizione di quest’anno ha inoltre fornito, per la prima volta, l’occasione di integrare nel dispositivo della Squadra Navale anche la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera, con l’imbarco di elementi di staff a bordo di nave Cavour e nave Etna e con la partecipazione attiva in mare di mezzi navali e aerei.
Gli ufficiali del corpo delle Capitanerie di Porto (CP) provenienti dal Comando Generale della Capitaneria di Porto sono stati inseriti nel team del Centro di Addestramento Aeronavale della Marina Militare a bordo di nave Cavour e hanno sostanzialmente simulato i compiti e le funzioni che svolge regolarmente un Comando della Guardia Costiera in tutte le sue articolazioni, applicando dottrina e procedure in vigore.
Le navi e gli aeromobili della Guardia Costiera, provenienti delle basi della Sicilia Orientale, hanno “giocato” durante la fase tattica, condotta a gioco libero in totale realismo, in due situazioni pienamente in linea con eventi che potrebbero effettivamente svilupparsi in ambiente reale in situazione di tensione.
Nella prima la simulazione prevedeva l’urto di una nave mercantile (Rimorchiatore d’Altura Polifemo, della Marina) con una mina alla deriva, nella zona di mare antistante Catania, che provocava uno squarcio nello scafo e relativo sversamento di gasolio in mare. A seguito di ciò un elicottero AW 139 veniva inviato sulla scena d’azione e, a seguito delle indicazioni dell’equipaggio in volo, veniva dichiarata l’emergenza locale dando attuazione al Piano Operativo Locale (POL) del Compartimento Marittimo, discendente dal “Piano operativo di pronto intervento per la difesa del mare e delle zone costiere dagli inquinamenti accidentali da idrocarburi e da altre sostanze nocive” approvato con decreto ministeriale del 29 gennaio 2013. Venivano quindi effettuate tutte le comunicazioni formali di rito con la richiesta di supporto da parte di ulteriori mezzi navali scaturendo l’intervento del pattugliatore Orione, del Comando delle Forze da Pattugliamento (COMFORPAT) della Marina Militare, designato On Scene Commander (OSC, comandante della scena d’azione) che, insieme a nave Corsi delle Capitanerie di Corpo (CP 906), provvedevano a bonificare il tratto di mare inquinato con i mezzi imbarcati.
Nel corso dell’evento è stata anche simulata l’evacuazione sanitaria (MEDEVAC) di uno dei membri dell’equipaggio del “mercantile danneggiato”.
La seconda situazione ha riguardato un evento di sicurezza marittima e ha visto la partecipazione di un assetto della Guardia Costiera per il pattugliamento e la sorveglianza della fascia costiera, in previsione di una possibile attività di minamento offensivo da parte di una nave della coalizione avversaria, simulata dal Moto Trasporto Costiero Levanzo. L’attività è stata richiesta e si è svolta in aderenza a quanto disciplinato dal Codice dell’Ordinamento Militare che prevede che il corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia costiera concorre, nell’ambito della Forza armata, “al pattugliamento e alla sorveglianza della fascia costiera”.
La CP 271, motovedetta “Classe 200”, ha quindi pattugliato un’area di circa 95 miglia (dal traverso di Catania, al traverso di Capo Passero) contribuendo in modo estremamente efficace, ed in piena sinergia con le altre Unità Navali presenti, a monitorare i movimenti di nave Levanzo, impedendogli di portare a termine la missione.
Due eventi addestrativi diversi, ma entrambi condotti in modo estremamente realistico e con gli assetti effettivamente disponibili, con relative difficoltà e imprevisti da fronteggiare.
In conclusione, l’esercitazione Mare Aperto 18-1 ha costituito per gli uomini e gli assetti della Marina Militare e della Guardia Costiera un’ottima occasione per accrescere l’interoperabilità reciproca, mediante l’approfondimento delle rispettive procedure in determinate situazioni operative ma anche condividendo le difficoltà, il disagio e la fatica di operare insieme in un ambiente difficile e caratterizzato da continui mutamenti di situazione.
TESTO E FOTOGRAFIE DI PROPRIETA’ – MARINA MILITARE – ITALIAN NAVY –