16 Agosto 2017: FONTE – Stato Maggiore Esercito –
Le Forze di Sicurezza Afgane, assistite dagli advisor dell’Esercito Italiano, ristabiliscono il pieno controllo nelle aree minacciate della provincia di Farah.
È terminato nei giorni scorsi, con una importante shura all’interno della base delle Forze di Sicurezza Afgane a Farah, il dispiegamento dell’Expeditionary Advisory Package (EAP), composto da oltre 100 advisor italiani del Train, Advise and Assist Command West, su base Brigata Alpina Taurinense.
Per circa dieci giorni i militari italiani hanno fornito consulenza e assistenza per la fase organizzativa e di condotta della “Khalid” – operazione decisa dal governo di Kabul per respingere ed eliminare la minaccia delle formazioni terroristiche presenti in un’area ritenuta cruciale per la difesa dell’intera regione occidentale.
In quest’ottica, l’attività esterna del Train, Advise e Assist (TAA) a favore della 2ª brigata del 207˚ Corpo d’Armata dell’Esercito Afgano e delle unità del 606° Comando di zona della Polizia, ha rappresentato per il contingente italiano – forte della grande esperienza acquisita negli anni e delle capacità professionali specifiche maturate in fase di preparazione della missione – il culmine di anni di lavoro e addestramento svolto in sinergia con le controparti locali, per le quali l’esperienza degli advisor dell’Esercito ha consentito l’innalzamento degli standard operativi.
Nel corso della shura, il Governatore della provincia di Farah ha ringraziato il personale del TAAC West per il supporto fornito aggiungendo che: “È stata un’operazione che ha visto coinvolte organicamente sia unità dell’Esercito sia della Polizia ed è riuscita a mettere in fuga i nemici dell’Afghanistan liberando dall’occupazione il villaggio di Garjgin, la cui popolazione ha potuto accogliere festosamente l’arrivo dei nostri soldati”.
Tra i risultati conseguiti, il comandante della 2ª Brigata, protagonista della condotta dell’operazione unitamente alle unità della polizia, ha sottolineato come l’attività, che ha permesso l’eliminazione di numerosi cellule terroristiche e scardinato le linee di comando delle stesse, non abbia causato alcun danno alla popolazione e non ci siano state perdite tra i militari afgani; inoltre, un ingente quantitativo di ordigni esplosivi improvvisati (IED) – una delle peggiori minacce per i civili – è stato disinnescato da parte dei team di specialisti formati pochi mesi fa dagli addestratori italiani.
“E’ importante che le Forze di Sicurezza Afgane abbiano incrementato la capacità di addestrare e sviluppare le proprie unità facendo sì che le autorità locali siano in grado, il più rapidamente possibile, di mantenere la sicurezza senza bisogno dell’assistenza internazionale”, è stato il commento del generale Biagini – il comandante del TAAC W – al termine della shura.
Nel corso del dispiegamento del TAAC-W a Farah, sono stati impegnati numerosi elicotteri dell’Aviazione dell’Esercito Italiano – sia NH90 per il trasporto dei team, sia A129 “Mangusta” per la sicurezza in volo – unitamente all’impiego di un velivolo da trasporto C-130 delle Forze Aeree statunitensi, che hanno permesso agli alpini del 2° reggimento della brigata Taurinense, di poter predisporre rapidamente le misure di sicurezza necessarie alla difesa della base avanzata “Dimonios” nella quale erano dislocati gli advisor del TAAC-W.
L’Expeditionary Advisory Package (EAP) è stato pianificato dal TAAC-W secondo i principi cardine della Security Force Assistance (SFA) e non ha visto alcun impiego di militari italiani in attività operative cinetiche.
La Security Force Assistance (SFA) è il complesso delle attività volte ad agevolare o migliorare, anche tramite il supporto diretto, lo sviluppo sostenibile delle Forze di Sicurezza Locali (LSF) e delle istituzioni ad esse associate in zone di crisi.