06 Febbraio 2017: FONTE – Polizia di Stato –
In occasione del Safer Internet Day 2017, la giornata mondiale di sensibilizzazione all’utilizzo sicuro e responsabile di Internet, è stato presentato oggi a Roma “Giovani ambasciatori contro il bullismo e il cyberbullismo per un web sicuro”, il nuovo progetto promosso dalla Polizia di Stato e dal Moige (Movimento italiano genitori).
Come per le precedenti edizioni, anche quest’anno Milly Carlucci è stata la madrina dell’evento.
La conduttrice televisiva, in qualità di genitore, ha detto di essere consapevole di quanto sia importante proteggere i figli dai pericoli del web, pur sottolineando che la Rete è una grande opportunità per la loro crescita personale e formativa.
Per 8 ragazzi su 10 non è un fatto grave insultare, ridicolizzare o rivolgere frasi aggressive sui social perché ritengono che le aggressioni verbali non siano equiparabili alla violenza fisica; 7 su 10 dichiarano che gli insulti riguardano l’aspetto fisico, l’abbigliamento, i comportamenti e che la vittima non avrà alcuna conseguenza dagli attacchi; per 7 su 10 non vi è alcun problema nel pubblicare immagini non autorizzate che ritraggono la vittima.
Il Progetto coinvolgerà 40.405 studenti e più di 80 mila tra docenti e genitori, presenti in 114 scuole medie di 15 regioni.
“Internet rappresenta prima di tutto una grande opportunità, ma va utilizzato in maniera responsabile per prevenire i possibili rischi e pericoli. La Polizia di Stato è ormai da anni impegnata su questo fronte ritenendo che iniziative come quella odierna siano occasioni importanti per diffondere la cultura della sicurezza, insieme alla scuola e alle famiglie, coinvolgendo allo stesso tempo anche importanti Aziende del settore per fare sinergia verso un unico obiettivo, fare in modo che i giovani imparino a navigare con prudenza e consapevolezza nel web” – ha dichiarato Roberto Sgalla, direttore centrale delle Specialità.
“È necessario saper utilizzare correttamente Internet, ed in modo speciale i social network, che sono la via principale attraverso la quale si sviluppano gli episodi di cyberbullismo spesso con gravi conseguenze. È nostro dovere dunque continuare a parlare di bullismo e cyberbullismo perchè accrescendo le conoscenze sul fenomeno si contribuisca a combatterlo”. Così Maria Rita Munizzi, Presidente nazionale del Moige.