27 luglio 2016: FONTE -Unione Stella d’Italia-
Di solito quando accade un evento drammatico grave ed importante evito di fare qualunque tipo di commento o di abbozzare teorie, perché le notizie che ci giungono subito dopo sono sempre imprecise, confuse e approssimative. Evito poi di scrivere sull’onda emotiva che i mezzi di comunicazione creano e alimentano. Questa volta però, mentre attendevo di dire la mia sulla tragedia di Nizza, sono successi tanti altri fatti tragici. Ho quindi pensato che fosse meglio iniziare a farmi un’idea e magari abbozzare uno scritto, altrimenti non ce l’avrei fatta a stare dietro agli eventi! Vorrei quindi analizzare i fatti avvenuti a Nizza la notte del 14 luglio. A distanza di parecchi giorni da un fatto in cui ci sono indagini in corso le notizie dovrebbero essere più precise e più veritiere rispetto a quelle sparate subito dopo l’evento. Anche le autorità preposte alle indagini dovrebbero avere le idee più chiare, se non già delle certezze, sulla dinamica del reato. Invece dalle fonti aperte ho appreso che la versione raccontata non si discosta molto dalla versione raccontata subito dopo la strage, con l’aggravante però di essere ancora più confusa e pieni di dubbi: un marocchino un po’ depresso per la separazione dalla moglie, con gravi problemi psichici, non fervente mussulmano, alquanto taciturno e scontroso, un giorno decide di noleggiare un grosso camion di 18 tonnellate, lo parcheggia per circa 9 ore in una delle strade principali di Nizza e, interrogato dalle forze dell’ordine su cosa ci facesse quel mezzo in quella zona, l’extracomunitario avrebbe risposto che era incaricato della consegna di gelati. Poi non si sa più niente del bipede africano e del suo enorme mezzo fino alle 22.30 quando inizia la sua marcia a circa 80 km/h per circa 2 kilometri. E miete morti, sparando sulla folla e finendo la sua corsa ucciso dai colpi di pistola delle Forze dell’Ordine. Tutto questo avveniva non in un giorno qualsiasi, ma il 14 luglio, giorno della festa nazionale francese, giorno di festa in una località marina di villeggiatura piena di turisti, giorno in cui necessariamente per una semplice questione di ordine pubblico la presenza delle forze dell’ordine viene intensificata, a maggior ragione in pieno stato di emergenza terroristica come lo è la Francia.
Finita la corsa è stato quindi perquisito il mezzo, e cosa trovano gli agenti sul mezzo? I documenti d’identità! Nooooo!!! Di nuovo?! L’ennesimo terrorista che prima di andare a morire si accerta di avere i documenti al seguito (non si sa mai – avrà pensato il futuro terrorista – se mi dovesse fermare la polizia, io sono a posto!). Basta con questa storia dei documenti ritrovati sui mezzi usati dai terroristi per compiere un attacco. Dal ritrovamento dei documenti si è iniziato a elaborare teorie su affiliazioni all’ISIS con scoperta di complici, e via con la storia ufficiale!
A questo punto sono molto confuso. Non voglio passare per complottista (anche se vedendo il parabrezza del camion mi sono chiesto perché i poliziotti abbiano sparato tutti i colpi sul lato destro, e ascoltando la notizia che le armi ritrovate a bordo erano finte, o il racconto del ragazzo che con il motorino si sarebbe affiancato al camion in movimento, picchiando selvaggiamente il conduttore, ma quando l’africano armato avrebbe deciso di reagire sparando, la pistola gli si sarebbe inceppata, e tanti altri aneddoti, ho una forte tentazione di diventarlo) e dire che è tutto una montatura. Chiedo quindi, per favore, se tra i lettori del nostro giornale c’è qualcuno (militari, esponenti delle forze dell’ordine, esperti di intelligence, esperti di terrorismo, anche aspiranti terroristi con i documenti in corso di validità) che riesca a spiegarmi il perché ogni volta che c’è un attacco terroristico vengono ritrovati i documenti. Gliene sarei grato.
Dopo aver sentito la notizia del ritrovamento dei documenti, ho subito pensato che ci saremmo trovati in presenza di una storia basata su menzogne, mezze verità, omissioni, se non invenzioni. Purtroppo non sono andato lontano dalla realtà: ad oggi il governo francese cerca di insabbiare la propria incapacità di fronteggiare il terrorismo e, se così non fosse, ce la sta mettendo tutta per farcelo credere. Incapacità confermata anche dall’ultimo fatto avvenuto nella chiesa di Rouen. E’ necessario e fondamentale dire che il problema non è di facile soluzione. Comunque sono certo che la verità ovviamente non la sapremo MAI.
Altra questione è la strage di Monaco di Baviera: la versione ufficiale vuole che un pazzo squilibrato di soli diciotto anni di età, figlio di iraniani, per i motivi più vari ma tutti inutili, è venuto in possesso di un’arma e, aprendo il fuoco, ha ucciso 9 persone per poi porre fine alla sua inutile vita. Questa versione potrebbe essere attendibile e si presta meno a teorie complottistiche e negazioniste. Certo, se lo squilibrato si fosse chiamato Hubert, Klaus o Lothar invece di Alì, la versione di una totale estraneità al terrorismo islamico sarebbe completamente attendibile e al sicuro da ogni dubbio (anche se il paese di origine dei genitori ha poco a che fare con l’ISIS).
Altro evento la cui versione mi sembra attendibile è l’attentato suicida in una zona dove era in corso un concerto di un siriano a Ansbach, la cui affiliazione all’ISIS – almeno nella sua testa – sembra quasi accertata.
In tutti questi casi i mezzi di informazione sottolineano, fino a minimizzare quanto commesso, che il criminale omicida era un soggetto con gravi problemi psichici ma la notizia mi sembra alquanto inutile: lo si da per scontato che chi commette questi tipi di reati non sia sano come lo si da per ovvio che chi professa in modo estremista la religione islamica sia un elemento estraneo di questo pianeta, un virus e come tutti i virus va eliminato.
Ormai negli anni di attacchi terroristici ne abbiamo visti, attacchi in cui l’unica cosa certa sono le vittime, e la lezione appresa è una sola: ISIS o non ISIS (o anche Al-qaida, Boko-haram, Fratelli Mussulmani e menate varie) l’integrazione con il mondo mussulmano è fallito, è impossibile. Occidente e religione mussulmana sono incompatibili. Chi, come i governanti europei e il Papa, continuano a incentivare e incoraggiare l’immigrazione da paesi mussulmani non fanno altro che armare il braccio di colui che un giorno ci ucciderà.
Emanuele LAINA
Perfettamente d’accordo