30 Maggio 2016. FONTE -Associazione Sarda Trapianti “Alessandro Ricchi”-
Sabato 28 maggio come preannunciato ha avuto pieno successo la giornata di comunione fraterna fra pazienti trapiantati , familiari dei donatori defunti e degli operatori sanitari : ricca di emozioni e di stimoli per fare sempre più e meglio, in un tempio gremito di fedeli e laici
Nella Cattedrale della città di Iglesias, sede della nostra Associazione, si è tenuta la manifestazione a suffragio di tutti i donatori accompagnata al ricordo del compianto Dottor Ricchi e di tutta la sua équipe.
Approfittando di ciò, ci è parso il modo più adeguato per concludere le manifestazioni Nazionali di promozione della cultura della donazione e del trapianto, la comunanza dei due suffragi sarà d’ora in poi un appuntamento fisso e di riferimento, ispiratore delle nostre attività.
Il luogo scelto ad Iglesias è stato certamente il più idoneo per questa celebrazione : la Chiesa Cattedrale, unico tempio sacro al mondo della comunità cattolica, dedicato alla Vergine Francescana Santa Chiara di Assisi.
L’omelia del nuovo Giovane Parroco Francesco Pau, nativo di Iglesias e figlio di questa comunità parrocchiale, partendo dal significato profondo della grande festività del CORPUS DOMINI, ha messo in evidenza il senso cristiano della DONAZIONE E DELLA SOLIDARIETA’ecclesiale del Corpo di Cristo che bene si sposa con la cultura laica della donazione e trapianto degli organi che oggi celebriamo in tutto il territorio nazionale. Don Francesco ha messo così in evidenza l’insegnamento di Papa Francesco e l’unico, profondo ed esaustivo discorso di GIOVANNI PAOLO II AL CONGRESSO MONDIALE DEI TRAPIANTI a ROMA il 29 AGOSTO 2000.
In particolare il Santo Papa mise in evidenza che
I trapianti sono una grande conquista della scienza a servizio dell’uomo e non sono pochi coloro che ai nostri giorni sopravvivono grazie al trapianto di un organo. La medicina dei trapianti si rivela, pertanto, strumento prezioso nel raggiungimento della prima finalità dell’arte medica, il servizio alla vita umana. Per questo, nella Lettera Enciclica Evangelium vitae ho ricordato che, tra i gesti che concorrono ad alimentare un’autentica cultura della vita “merita un particolare apprezzamento la donazione di organi compiuta in forme eticamente accettabili, per offrire una possibilità di salute e perfino di vita a malati talvolta privi di speranza” (n. 86).
Da Chiara d’Assisi, Santa Francescana e dalla Madre dell’Amore di Cristo abbiamo colto una preziosa e sacrale occasione per attingere a piene mani la forza ed il coraggio non solo per ringraziare ma per offrire il servizio delle opere per la rinascita della vita, attraverso il dono di sé, con la ritrovata solidarietà umana verso chi la vita la sta perdendo.
Non è mancato il riferimento ad un Sacerdote, già Parroco della Cattedrale, Don Lino Melis, deceduto di recente e donatore di tutti i suoi organi prelevati all’Ospedale Brotzu di Cagliari al momento della sua morte.
Alla preghiera dei fedeli il riferimento d’obbligo è stato rivolto alla tragica fatalità che interruppe il volo di un Cessna 500 diretto da Roma a Cagliari, con a bordo il cardiochirurgo Alessandro Ricchi, l’assistente Antonio Carta e il tecnico perfusionista Gianmarco Pinna. Insieme ai medici persero la vita i piloti del mezzo, Helmut Zurner, Thomas Giacomuzzi e Daniele Giacobbe. Tramontò insieme a loro anche la speranza di dare nuova vita ad un paziente cardiopatico in attesa di trapianto.
Ma il ricordo del dott. Alessandro Ricchi e della sua équipe aleggiava nel sacro specco di questa monumento Pisano di stile romanico – gotico e mi piace riproporlo in questo momento:
la Sua immagine, così come la descrissi di getto nella lettera di ringraziamento, subito dopo il trapianto, resta quella più rappresentativa del suo essere come uomo e come professionista, che ringrazio ancora oggi: <<…. grazie, senza limiti Dr. Ricchi, alla Sua stimata persona, al Suo sorriso contenuto ma profondamente umano, al Suo parlare chiaro e conciso, al suo porgere familiare pronto, in ogni momento, a dare chiarimenti, conforto e serenità, ai dubbi ed agli affanni miei e dei familiari>>
PER NON DIMENTICARE Alessandro Ricchi “mio secondo padre”
Giampiero Maccioni, nell’undicesimo anniversario dell’incidente, assieme alla preghiera ha voluto lasciare questa riflessione che compare all’ingresso del reparto di cardiochirurgia assieme alla scultura bronzea dell’Artista Iglesiente Stefano Cherchi
Il mirto per la vita che mi hai dato di Giampiero Maccioni
Il mirto per me rappresentava la vita libera e spensierata, in mezzo ai campi, nella fanciullezza e nella giovinezza trascorsa, spesso e volentieri, nelle campagne iglesienti dei miei nonni, dove era molto diffuso. Al profumo delle sue foglie si aggiungeva il gusto agreste e forte delle sue bacche nere, usate per confezionare il prezioso liquore.
Oggi questo arbusto, che circonda la stele eretta a ricordo dei caduti nei monti di Capoterra, del cardiochirurgo e della sua équipe, in quel tragico 24 Marzo 2004, si associa alla rinascita della mia vita.
È certamente stato merito dell’“arte medica”.
La definii così nel mio primo, spontaneo segno epistolare di riconoscenza nei confronti del dottor Ricchi e della sua équipe.
A dieci giorni dal meraviglioso evento, insieme al mio amico Amerigo e alla fisioterapista, feci la prima uscita dalla mia cameretta e dal reparto verso il giardino che circonda l’imponente, grigia e cubica struttura ospedaliera.
I primi passi, sopra un prato verde incolto, dove si ritrovavano anche piccole lumachine bianche, mi condussero curiosamente verso un piccolo arbusto seminascosto, circondato da grossi massi ed erbacce: il colore luccicante delle foglioline verdi e il profumo mi portarono a concludere che si trattava del mirto.
Spezzai alcuni rametti e li tenni con me, consegnandoli poi ai medici e alle infermiere del reparto che, con piacevole meraviglia, apprezzarono questo semplice ma significativo gesto, incuriosite anche dal fatto che l’avessi trovato nei pressi della clinica. L’arbusto non è morto, ma vive ancora rigoglioso, nel nuovo prato verde, come la mia vita nuova dopo il trapianto.
Quando mi reco all’ospedale, la visita obbligata è sempre lì. Ripercorro con trepidazione, mista a dolore, la scomparsa del mio cardiochirurgo e vado col pensiero al tempo passato: dal primo giorno che lo incontrai nel suo ufficio, al quarto piano, in jeans e maglietta rossa, fino all’ultimo incontro, assieme al dott. Martelli al Brotzu, un mese prima della sua scomparsa.
La sua immagine, così come la descrissi di getto nella lettera di ringraziamento, subito dopo il trapianto, resta quella più rappresentativa del suo essere come uomo e come professionista, che ringrazio ancora oggi: «Grazie, senza limiti dott. Ricchi, alla Sua stimata persona, al Suo sorriso contenuto ma profondamente umano, al Suo parlare chiaro e conciso, al suo porgere familiare, pronto, in ogni momento, a dare chiarimenti, conforto e serenità, ai dubbi e agli affanni miei e dei familiari».
E la vita nuova continua… con il mio cuore nuovo e con tanta tantissima gioia e voglia di fare … con tanti sogni, programmi e progetti per quelli che soffrono e sperano di rinascere a nuova vita con un trapianto… e soprattutto per coloro che sono poveri, senza voce … e per ridare dignità e qualità alla vita che il Padreterno vorrà donarci prima di raggiungere la Vita Eterna.
IL CONCERTO DI MUSICA SACRA
La musica ha un potere speciale: è capace di scavare nel profondo di ognuno di noi e con la vibrazione degli strumenti e delle voci ci porta verso le sublimi vibrazioni dello spirito e dell’anima. In religioso silenzio i partecipanti hanno provato emozioni e riflessioni che lasciano la traccia e portano i frutti di partecipazione e solidarietà alla causa comune della liturgia della vita.
Dopo la celebrazione eucaristica si è svolta la nutrita esibizione delle quattro corali parrocchiali. Dopo le esibizioni degli anni passati abbiamo riproposto, partendo dai cori parrocchiali, di sensibilizzare le comunità cristiane della nostra Diocesi e dell’intera Sardegna traendo lo spunto per proporre una organica Pastorale della Salute rivolta ad animare, come il sale della terra, il popolo di Dio per produrre il nobile frutto del miglioramento della qualità della vita : risorgendo a vita nuova con un trapianto.
Abbiamo in tal senso interpellato il nostro Vescovo Giovanni Paolo, delegato per la Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Sarda per iniziare , con pazienti ed operatori sanitari, opportune occasioni di incontro e di dibattito per la nascita di linee programmatiche concrete di impegno nella vita di tutti i giorni.
CURRICULUM CORALI e Repertorio Canti
“Polifonica Museghese”
Direttore della Polifonica è Marco Argiolas
La canzone di San Damiano – PANIS ANGELICUS – AVE MARIA – SANCTUS
La Polifonica conta 20 elementi è stata fondata nel 2004 da un gruppo di appassionati di musica corale in occasione della riapertura della Chiesa parrocchiale. Il suo repertorio è composto da brani della tradizione popolare sarda ma anche da brani sacri. Nel corso degli anni ha cercato di arricchire il suo repertorio con brani scritti in dialetto campidanese. Si esibisce in moltissime località della Sardegna.Organizza da diversi anni il raduno di cori “Cantus e amicitzia”, rassegna di musica corale che ha l’intento di valorizzare la musica popolare sarda e può vantare la partecipazione alle trasmissioni televisive “Sardegna Canta” su Videolina e “Anninnora” su Sardegna 1. Nel 2008 il compositore Ennio Camedda ha musicato una poesia della nostra corista Bice Flore dando al coro la possibilità di avere un brano inedito apprezzato da tutti. Nel 2010 ha partecipato alla VI edizione del “Premio Sant’Amadu” di Gesico classificandosi seconda.
Coro Santa Barbara Nebida
E’ Segno del Tuo Amore – Agnello di Dio – Dammi il Tuo Cuore
Il coro composto da giovani e adulti nasce con la Parrocchia di Nebida (Frazione di Iglesias) ed è sempre stato di guida ed animazione del canto liturgico delle celebrazioni eucaristiche anche estraparrocchiali. La sua attività è costante da circa trent’anni. Attualmente è composto da dieci componenti più due musicisti
CORO DI IGLESIAS
Direttore Artistico Paolo Autelitano – Presidente del sodalizio Ugo Miscali
Il Coro Polifonico è composto da circa 15 coristi di soli uomini, nasce nel 2007 da una precedente esperienza maturata con il Maestro Musicista Mariano Garau. Il repertorio preferito è quello relativo al canto popolare sardo senza trascurare quello sacro e anche in lingua latina . Si esibisce in Sardegna, in altre regioni italiane con qualche rappresentazione all’estero (Spagna e Belgio). Ha pubblicato anche due CD. Il Canto corale in lingua diventa anche strumento didattico nelle scuole per la conoscenza della lingua sarda
PATER NOSTER (M.Garau) – FRATELLO SOLE SORELLA LUNA – ( Riz Ortolani) – SANCTUS (M.Garau) – BABBU E’ SU PARADISU (Satta, A.Catte) .
Corale Polifonica Cattedrale S.Chiara
Dirige il coro Nicoletta Baraglia, all’organo Matteo Corona.
La Corale Santa Chiara nasce nel 1994 per opera e desiderio dell’allora parroco don Lino Melis. Nel corso degli anni ha partecipato ed organizzato diversi importanti raduni e concerti a livello Diocesano e non ed ha partecipato alle Celebrazioni liturgiche presiedute a Cagliari sia da Papa Benedetto XVI che da Papa Francesco.La sua attività principale si svolge nell’ambito dell’animazione musicale durante i vari momenti liturgici della Parrocchia e della Cattedrale.
AI PIEDI DI GESU’ (S.Martinez) – IL SIGNORE È IL MIO PASTORE (T: D.M. Turoldo M:Passoni Arm:Bosi) https://www.youtube.com/watch?v=8K3_jrO9OKk&list=FLVYvddqXkwgHMHMIhW8Di7g – NOME DOLCISSIMO (M: A. Castelli , Arm e org: M. Ruggeri) – DAVANTI AL RE (S.Fry)
Giampiero Maccioni
Presidente Associazione Sarda Trapianti “Alessandro Ricchi”
Segretario Nazionale Federazione LIVER POOL
Via Cattaneo,36 – 09016 Iglesias – tel.fax 0781.30067
cell.3476106054
http://wwwassociazionesardatrapianti.blogspot.com/