11 Marzo 2016: FONTE -Stato Maggiore Difesa-
Il Generale Graziano, Capo di Stato Maggiore della Difesa, rispondendo ai giornalisti a margine del giuramento degli allievi del 197° corso dell’Accademia militare, ha ribadito che una eventuale missione in supporto alla Libia, come indicato chiaramente dal nostro governo, avverrà solo sulla base di una richiesta del nuovo governo libico e nel quadro di una legittimazione internazionale. Per quanto attiene al ruolo delle Forze Armate, va ricordato che hanno maturato una grande esperienza nella formazione e addestramento: lo fanno da 30 anni e lo continuano a fare oggi in Iraq, in Libano e in Afghanistan con le forze di sicurezza locali. In tutti questi anni di missioni abbiamo imparato che la strada per arrivare alla sicurezza di un Paese in crisi (come la Libia) passa attraverso forze locali addestrate e preparate.
“Noi dobbiamo essere orientati, sulla base delle richieste che arriveranno dalle autorità libiche, a supportare questo processo fondamentale che porterà a stabilizzare questa area così importante del Mediterraneo. Per le Forze Armate Italiane è un dovere essere addestrate e preparate in base alle direttive nazionali, e quindi predisporre diverse opzioni che dovranno ovviamente tenere conto delle richieste del governo libico.
Le attuali missioni evolvono continuamente, sono dinamiche, e richiedono quindi costante preparazione e addestramento delle nostre forze. Ciò è particolarmente vero nel fianco sud dell’Europa, laddove il contesto operativo è caratterizzato da un elevato numero di rischi e minacce diversificati”.
Interpellato poi sulla scelta di entrare in Accademia, il Capo di Stato Maggiore della Difesa ha evidenziato che “I giovani Ufficiali che affrontano la carriera militare lo fanno in un momento completamente diverso dagli anni in cui io decisi di entrare in Accademia. Erano anni difficili, poco dopo il 68, in piena Guerra Fredda, e le Forze Armate stavano recuperando la fiducia del Paese.
Oggi lo scenario è completamente diverso. Minacce e rischi sono di tutt’altro genere.
Ritengo che la formazione garantita nelle accademie di tutte le Forze Armate sia estremamente valida e prepari comandanti perfettamente all’altezza dei tempi. Basti pensare che numerose missioni internazionali sono guidate da Generali/Ammiragli italiani.
Il consenso del Paese verso le Forze Armate è fortemente aumentato e ciò anche grazie ai nostri giovani che sono garanzia del nostro futuro”.