21 Novembre 2015: FONTE -Unione Stella D’Italia-
Qualche giorno fa, in Libano, un nostro mezzo blindato è caduto in un agguato e, dopo essere stato bloccato, mentre i militari erano asserragliati al suo interno, degli islamici lo hanno razziato di tutto quello che poteva essere asportato, compresa la mitragliatrice posta in ralla, cioè sul tetto del mezzo e accessibile da una botola. Bisognerebbe ovviamente chiedersi perché quel blindato viaggiasse da solo in un territorio che non si può certamente considerare amico. O forse prima della rinnovata offensiva anti occidentale dei musulmani il Libano era considerato tanto amico da permettere di muoversi sul territorio in piena sicurezza. In fin dei conti è arcinoto che la nostra politica nei confronti di Hezbollah e delle altre marmaglie islamiche sia una di reciproca coesistenza dove non ci si schiaccia i piedi a vicenda ma anzi, ci si scambiano favori o per dirla più terra terra si paga una tassa per essere lasciati in pace. Tassa che è il fondamento della concezione di coesistenza tra musulmani e Cristiani. Infatti un Cristiano non è tenuto a convertirsi all’islam ma, se non lo fa, deve pagare una tassa perché gli sia consentito di vivere tra i musulmani come un suddito e non un cittadino, suddito di livello basso, ovvio.
La politica di pagare per essere lasciati in pace è antica. I bizantini pagavano i turchi per evitare i loro attacchi e quindi le vittime finanziavano i carnefici fino a che l’impero di Bisanzio, dissanguato economicamente, venne annientato in un bagno di sangue orribile, le chiese dissacrate, donne violentate per le strade e poi ridotte in schiavitù e gli uomini sgozzati.
Cose del passato? Non direi, quello che succedeva a Costantinopoli nel 1453 avviene regolarmente in tutti i luoghi conquistati dalle orde islamiche e nessuno degli orrori del passato è stato archiviato, crocifissioni, impalamenti, uomini annegati, bruciati vivi, sgozzati, donne violentate, riduzioni in schiavitù.
Ora tutto d’un tratto ci si rende conto di essere in guerra e che questa è una guerra crudele e senza pietà, una guerra totale. Però si fanno ancora distinguo, si raglia, specialmente dagli scranni del potere nostrano, di islam moderato e di integrazione. Non esiste nessun islam moderato, l’islam è islam e basta e le sue regole sono molto chiare e, del resto, gli imam che predicano la loro falsa fede non fanno mistero delle loro intenzioni e dei loro progetti futuri. In quanto alla integrazione, provate a chiedere a un musulmano se si vuole integrare con noi: vi riderà in faccia. Oppure dirà furbescamente di sì perché per loro mentire a un infedele non è una cosa sbagliata ma è meritoria in quanto anche l’inganno e ma menzogna sono jihad, sono guerra santa.
I più astuti tra i nostri nemici hanno però capito che non ha senso prendersi la briga di combattere e di rischiare la vita in nome di allah, basta aspettare e lasciare che lo smantellamento dei confini europei, un crimine soprattutto italiano e la micidiale esplosione democratica degli islamici che si sono insediati in Europa facciano il loro lavoro.
Senza un intervento a salvaguardia della nostra civiltà e cultura la sovversione demografica dell’Europa ci renderà minoranza nel giro di un paio di generazioni e allora la nostra ingenua aderenza alla democrazia del numero ci consegnerà a un buio medioevo che cancellerà rapidamente le nostre conquiste civili.
Penso che occorrerebbe innanzitutto vietare le predicazioni wahabite e salafite e deportare chi è portatore di queste ideologie anti occidentali in maniera palese e violenta. Ma non basterà perché è tutto l’islam a esserci nemico, non solo i fanatici con le barbe lunghe e le donne velate ma anche il simpatico pizzaiolo, la vicina di casa grassottella e ridanciana, i ragazzini che giocano con i nostri figli. Spiace dirlo ma ci sono nemici anche loro. Non sono nemici per nostra volontà o scelta razzista, sono nemici perché la loro ideologia musulmana gli impone di combatterci fino a sottometterci. Proporrei quindi che venga istituito un corso obbligatorio di storia, civiltà e educazione civica occidentale per tutti gli islamici che abbiamo avuto la sconsideratezza di accogliere tra noi e contemporaneamente di vietarne l’ingresso ad altri. Per chi dovesse rifiutarsi di sottoporsi al corso o che non risultasse idoneo all’esame susseguente, svolto nella lingua del paese ospitante, immediata espulsione. Successivamente all’esito positivo del corso propongo un giuramento di fedeltà alla democrazia e alle leggi e costumi del paese ospitante e, in caso di rottura del giuramento, ricordo che un giuramento fatto da un islamico a un infedele è per loro ritenuto nullo, immediata espulsione.
Ma si, lo so, sono misure troppo drastiche, orribili, cattive e bla bla bla. Scusatemi anime pie, se questa è una guerra allora le guerre si combattono anche così. Pensate forse che in Inghilterra o in America nel corso della II Guerra Mondiale avrebbero tollerato che delle persone apertamente naziste vivessero libere tra di loro? No vero, ecco, ora ditemi tra i nazisti e gli islamici che differenza c’è. Io non ne vedo nessuna.
Andrea Marrone