L’indegno traffico delle cittadinanze

14 Ottobre 2015: FONTE -Unione Stella d’Italia-

Per un piatto di lenticchie, dice la Bibbia, Esaù vendette la sua primogenitura. Bene, per un pugno di voti la sinistra cattocomunista di Renzi vende la cittadinanza italiana e apre le porte al meticciato culturale.

Mi spiego, visto che non mi va di essere tacciato di razzismo: io sono fortemente convinto della bontà dell’idea imperiale romana di cittadinanza che consisteva, grossomodo, in questo assioma: dovunque tu sia nato, di qualsiasi razza tu sia, se obbedisci alle leggi, conosci e comprendi la cultura e sei partecipe della civiltà romana tu sei un cittadino romano.

Nessun razzismo quindi, bianchi, gialli e neri se condividono la cultura, le leggi e il modo di vivere di noi italiani possono certamente essere ammessi nella mia famiglia, nella mia Patria ed essere cittadini con pari diritti e pari responsabilità.

E quindi? E quindi la mostruosità architettata dai terzomondialisti cattocomunisti che scaldano le poltrone del potere non prevede nessun esame di italianità. nessun requisito di conoscenza della nostra storia e cultura e nessun controllo sulla osservanza delle nostre leggi. Si apre la porta e basta e il terzo mondo si trasferisce qui con le sue contraddizioni e barbarie, con le sue crudeltà e la noncuranza dei diritti umani, con la sua intolleranza religiosa e le sue gang criminali. E diventano tutti italiani.

Italiani. Che bella parola. Pensiamo per un momento alla colonna garibaldina uscita da Roma dopo il crollo della Repubblica Romana. Ai fucilati di Comacchio, ad Anita Garibaldi morta di febbre. Pensiamo ai Martiri di Belfiore ed ai soldati, sia garibaldini che borbonici nella battaglia del Volturno. Pensiamo ai tanti fucilati e impiccati, pensiamo ai fanti nelle tragiche trincee della I Guerra Mondiale. Pensiamo alla faticosa costruzione della Patria, della casa comune. Pensiamo alle tragedie, il massacro e lo stupro dell’Istria italiana, l’emigrazione con le sue miserie. Pensiamo agli italiani che muoiono ancora avvolti nel tricolore, di recente in Iraq, in Afghanistan. Pensiamo a tutto questo e cerchiamo di pensare ad un futuro in cui i ragazzi non leggeranno più Salgari e Manzoni, in cui i modelli non saranno più quelli retorici e romantici del libro “Cuore”. Pensiamo al triste meticciato culturale, pensiamo alle cupe donne velate che escono solo la notte, alle case dove non si vede altro che Al-Jazeera, pensiamo a chi crescerà, italiano, convinto che il cattolicesimo dovrà essere estirpato con la forza, Roma soggiogata all’Islam. Oppure a quegli italiani i cui modelli saranno le gang di latinos con i loro machete. Altro che libro Cuore.

L’ideologia Gender, unita alla improvvida sospensione del servizio di leva hanno minato in maniera drastica la nostra gioventù ed ora arriva questa altra coltellata alla Patria: l’immissione di elementi estranei ed addirittura ostili al nostro modo di vita che saranno italiani a tutti gli effetti, non stranieri passibili di rimpatrio.

Alleveremo chi distruggerà l’Italia come fossero figli nostri e quando sarà il momento, perché purtroppo quel momento prima o poi arriva nella vita di una nazione, di difendere la Patria, allora cosa faranno quei nuovi italiani meticci? Combatteranno? E da che parte staranno?

Non mi piace questa legge figlia di una classe politica incompetente, sorniona, piagnona e falsamente generosa. Non mi piace questa Italia che prevede di trasformare la Marina Militare e le sue navi in una organizzazione per il trasporto di immigrati clandestini a domicilio, non mi piace questo governo non eletto dal Popolo che impone con arroganza all’Italia cambiamenti che ne snatureranno la unità culturale, oltre che etnica.

Non mi piace. Punto.

Andrea Marrone

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