12 Novembre 2014 FONTE – Web News Polizia di Stato.
Nsp, cioè nuove sostanze psicoattive per gli addetti ai lavori, droghe sintetiche per tutti gli altri. Facili da produrre (basta qualche cognizione approfondita di chimica e uno scantinato attrezzato). Facili da commercializzare (si vendono sul deep web per corrispondenza oppure nei rave party e nei locali, passati direttamente dalla tasca del giubbotto dove ne entrano più di una decina). Facili da acquistare (basta avere un pc con connessione veloce ed essere un po’ “smanettoni” – e chi fra i ragazzi di oggi non è bravo con Internet? – oppure avere 20 euro cash per l’acquisto minimo dal pusher sul posto – e quale genitore non dà qualche contante al figlio in uscita la sera? Facili da assumere: nessun buco, si versano in un cocktail ma, anche senza bisogno di liquidi, si sciolgono sotto la lingua, mentre alcune si possono fumare (basta portarsi dietro una confezione di cartine). Difficili da tabellare e mettere fuori legge (le nuove droghe e le molecole dopanti cambiano in continuazione). Difficili da individuare nel soggetto che le ha assunte (hanno una breve presenza nel sangue). Difficili da sequestrare (la loro produzione è frammentata e non fa capo a grandi organizzazioni criminali e gli stessi cani antinarcotici della Polizia di Stato non riescono a percepirle). Ecco perché, nonostante l’ultimo rapporto del Dipartimento delle politiche antidroga della presidenza del Consiglio dei ministri riporti al top dei consumi cannabis e cocaina, le NSP rappresentano un fenomeno sempre più dilagante e preoccupante.
Poliziamoderna si è messa nei panni di qualsiasi genitore che abbia figli adolescenti e nel primo piano di novembre ha chiesto agli esperti della Scientifica di spiegare cosa sono queste sostanze e come riconoscerne gli effetti; all’esperto della Drug@online, Sezione della Direzione centrale servizi antidroga, come funzionano gli acquisti fatti con un semplice click. Alle sezioni Narcotici delle Squadre mobili di tutta Italia quale realtà si trovano ad affrontare quando controllano i rave party o devono raccogliere le testimonianze allucinate e confuse di ragazze stuprate dopo essere state stordite dalle rape drug. Non sarà di semplice lettura. Però conoscere significa aver strumenti per prevenire e affrontare, soprattutto in famiglia, un mostro che distrugge il fisico e la psiche dei nostri giovani. Le forze dell’ordine continuano a combattere la battaglia contro le nuove droghe. Ma sanno che si vince solo se il primo attacco viene sferrato in casa.
La mitologia romana, il senso delle stratificazioni culturali di cui siamo fatti, l’importanza del passato come fondamenta su cui si basa il nostro presente, la forza dei simboli che riassumono visivamente le qualità e le abilità che deve avere un poliziotto: c’è tutto questo nel Calendario 2015 della Polizia di Stato, come racconta il suo autore, Vittorio Storaro, in una lunga intervista a Poliziamoderna, pubblicata nel numero di novembre (visibile su www.poliziamoderna.it).
Tre volte premio Oscar per la direzione fotografica di capolavori quali Reds, Apocalypse now e L’ultimo imperatore, Storaro confessa che, partito dall’arroganza dello studente modello, ad ogni film ha imparato e sperimentato qualcosa di nuovo; che nulla aveva realmente capito del suo mestiere prima di conoscere i dipinti del Caravaggio e i filosofi Greci e che “scrivere con la luce” è la vera essenza della cinematografia che si nutre del sapere di tutte le altri arti.
Così culturalmente complesso e ricco sarà il Calendario 2015, firmato Storaro: un gioco di sovrapposizioni di immagini del passato e del presente della Polizia di Stato, di chiaroscuri, di valori simbolici e universali che ormai abbiamo naturalmente “interiorizzato” e sono il nostro quadro di riferimento quando parliamo di sicurezza, legalità, prevenzione