01 ottobre 2014 FONTE – Web News Polizia di Stato.
Eseguita dalla Polizia di Stato questa mattina a Messina 14 misure cautelari nei confronti di persone ritenute responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, di bancarotta fraudolenta. In particolare dei quattordici indagati uno è finito in carcere, sette agli arresti domiciliari e sei sono stati sospesi dall’esercizio della professione di commercialista. È stato inoltre eseguito il sequestro preventivo di due società per azioni e tre società a responsabilità limitata per un valore di 10 milioni di euro. L’operazione di oggi è il frutto di un’altra indagine, chiusa dalla Squadra mobile nel 2012, con la quale erano state denunciate 23 persone che facevano parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione del reato di bancarotta fraudolenta.
L’indagine, che ha portato ai provvedimenti odierni, costituisce il risultato di un lavoro di elaborazione e di analisi incrociata di indagini condotte in altri procedimenti penali. Gli investigatori sono riusciti a dimostrare che i componenti dell’importante gruppo imprenditoriale della famiglia Borella, attraverso la De.Mo.Ter. S.p.A., operante nel settore degli appalti pubblici, avevano messo in atto un processo di spoliazione dei rami attivi dell’azienda, collocandoli in nuove società, con la collaborazione di esperti professionisti. La società De.Mo.Ter., che in 20 anni di attività ha avuto un giro di affari di 60 milioni di euro, a partire dal gennaio 2010, ha iniziato a cedere diversi rami d’azienda ad altre società ad essa collegate fino a quando, nel febbraio 2013, è stata dichiarata fallita, con il contributo di commercialisti esperti e senza scrupoli. Il piano aveva lo scopo di mantenere le attività del gruppo sottraendole al rischio di misure interdittive e alle richieste dei creditori.