24 luglio 2014 FONTE – Comunicati Stampa Corpo Forestale dello Stato
E’ stato colto sul fatto mentre appiccava il fuoco grazie alle telecamere, opportunamente mimetizzate nella vegetazione dagli uomini del Comando Forestale di San Nicandro Garganico Bis, il trentaseienne di San Severo (FG) responsabile del reato di incendio boschivo doloso all’interno del Parco Nazionale del Gargano, in località “Longara” nel comune di Serracapriola. L’attività investigativa è stata favorita dai filmati che ritraevano in modo estremamente chiaro e preciso l’uomo mentre innescava più volte incendi. I primi episodi nella zona si erano verificati il 7 giugno 2014 e il 14 dello stesso mese, ed hanno convinto gli inquirenti a monitorare l’area anche con l’ausilio di apparati audiovisivi che hanno portato al risultato auspicato.
Le telecamere hanno, infatti, ripreso l’uomo che si accostava col proprio veicolo al ciglio sinistro della strada, apriva lo sportello, si sporgeva all’esterno e con un accendino appiccava il fuoco alla fittissima vegetazione secca presente, allontanandosi subito dopo aver verificato la propagazione delle fiamme. Il prosieguo dell’attività investigativa ha permesso di monitorare l’attività del reo tramite ulteriori videoriprese e appostamenti in bosco condotti per alcune settimane da parte del personale forestale. Le telecamere lo hanno ripreso anche il 19 luglio scorso mentre innescava l’incendio che è divampato sempre in località contigue alle precedenti e che solo grazie all’intervento immediato della Forestale e dei volontari non ha provocato danni ingenti sia ai numerosi bagnanti che frequentavano il lido antistante il bosco, che ai veicoli in sosta nell’area interessata, scongiurando il pericolo per la pubblica incolumità in una zona di difficile accesso ed evacuazione, come è nella maggior parte del litorale garganico.
Grande è il significato di questo arresto per la provincia di Foggia, a distanza di 7 anni dal devastante incendio di Peschici, di cui ricorre proprio oggi, 24 luglio, il triste anniversario. Quell’incendio rimase impunito, non furono trovati responsabili, nonostante la puntuale e capillare attività investigativa. L’arresto di ieri è, pertanto, la riaffermazione dei principi di legalità ambientale, in un settore, come quello degli incendi boschivi, nel quale il fuoco viene ancora troppo spesso attribuito a fatalità o a cause fortuite, mentre si tratta di un delitto compiuto deliberatamente con la precisa volontà di arrecare un danno. L’incendiario, che ha già precedenti penali, rischia ora una pena da 4 a 10 anni con l’aggravante che il reato è stato commesso in un’area protetta. Dall’inizio dell’anno si sono verificati in Puglia 110 incendi boschivi, di cui 37 in provincia di Foggia, mentre nello stesso periodo dello scorso anno gli incendi erano stati 15. Anche se la stagione estiva si preannuncia ancora meno grave di altre sul fronte del fuoco non viene meno l’impegno dell’intero sistema antincendio, e, in particolare del Corpo forestale dello Stato che interviene con tecniche investigative sofisticate e supportate da strumenti tecnologici, che concorrono a superare le notevoli difficoltà del reato di incendio boschivo, perpetrato in ambienti naturali esterni, con facilità di accesso e di allontanamento, spesso in assenza di tracce rilevanti.