L’Italia assume per la terza volta il Comando dell’Operazione da quando, nel dicembre 2008, Atalanta fu approvata dal Consiglio dell’Unione Europea per contrastare il fenomeno dilagante della pirateria marittima. «In quel periodo la situazione in Oceano Indiano era critica. Oggi, grazie all’intervento delle Marine europee, NATO e di coalizione, alla maggiore consapevolezza delle unità mercantili ed all’impiego dei Nuclei di Protezione, la situazione è sotto controllo, ma è necessario non abbassare la guardia: la minaccia dei pirati non può essere sottovalutata». Questo il commento dell’ammiraglio Rando pochi attimi prima del disormeggio.
Alle sue dipendenze, quale Force Commander della Task Force 465, al momento composta da quattro fregate (una olandese, due spagnole e una tedesca) nonché da una rifornitrice di squadra tedesca, uno staff internazionale formato da 34 ufficiali e sottufficiali appartenenti a 12 differenti nazioni (Belgio, Croazia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Olanda, Portogallo, Romania, Serbia e Spagna).
Nave Andrea Doria, sotto il comando del capitano di vascello Gianfranco Annunziata, ha un equipaggio di 208 tra uomini e donne comprensivo dei team specialistici della Brigata Marina San Marco, del Gruppo Operativo Subacquei e della Sezione Elicotteri, che disporrà di un elicottero EH 101.
Lunedì, il comandante in capo della Squadra Navale, ammiraglio di squadra Filippo Maria Foffi, ha salutato personalmente l’equipaggio di nave Doria, un momento di incontro per significare l’importanza della missione per la Marina Militare e per il nostro Paese. La Marina Militare è attualmente presente nel Corno d’Africa con il cacciatorpediniere Francesco Mimbelli impegnato dallo scorso 6 febbraio nell’operazione NATO “Ocean Shield” per il contrasto alla pirateria.