04 luglio 07.58 FONTE -Ufficio stampa Marina Militare – L’unità idro-oceanografica Galatea è salpata lo scorso 25 giugno dal porto di Messina, per proseguire nella collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) nell’ambito del progetto europeo MED-SUV “MEDiterranean SUpersite Volcanoes”, nato dall’esigenza di approfondire le conoscenze sulle due grandi aree vulcaniche del Monte Etna e dei Campi Flegrei-Vesuvio.L’attività di nave Galatea nelle acque tirreniche e ioniche adiacenti allo stretto di Messina prevede il posizionamento di Ocean Bottom Seismometer (OBS), l’effettuazione di rilievi magnetometrici e gravimetrici, misurazione dei parametri oceanografici, prelevamento di campioni lungo la colonna d’acqua, nonché l’investigazione di particolari forme di fondo mediante un Remoted Operated Vehicle (ROV).Tale contributo di indagine scientifica sarà propedeutico ad una più complessa attività che ha come obiettivo l’investigazione delle strutture tettoniche e subvulcaniche della crosta terrestre su cui poggia il Monte Etna e delle aree adiacenti, sia a terra che a mare, attraverso un’ampia e articolata campagna di misure con l’utilizzo di tecniche di sismica attiva (eventi sismici prodotti artificialmente) e passiva (eventi sismici naturali).La campagna di ricerca, che si protrarrà fino al 5 luglio, si svolge nell’ambito dell’accordo di collaborazione per il Coordinamento Nazionale della Geofisica Marina (CO.NA.GE.M), che lega la Marina Militare, attraverso l’Istituto Idrografico, ai più importanti istituti ed enti di ricerca italiani.La Marina Militare è da sempre impegnata in compiti connessi alla salvaguardia dell’ambiente marino, grazie alla naturale connotazione “dual use” delle proprie navi.