05 Febbraio 2013 : FONTE – Aeronautica Militare –
L’Aeronautica Militare negli ultimi vent’anni ha perseguito un progetto di trasformazione, tuttora in corso, avviando e realizzando un ampio processo di contrazione della propria struttura e dei mezzi per adattarsi progressivamente alle mutate esigenze e a un quadro di riferimento in dinamica evoluzione che l’ha vista sempre più impegnata in missioni internazionali in ambito NATO, UE e ONU per la sicurezza e la pace, dai Balcani all’Iraq, Afghanistan, Libano e Libia.
Si è trattato, in pratica, di una consistente riduzione del numero degli aeroporti, dei velivoli e del personale mirata al mantenimento delle capacità operative fondamentali, in funzione del livello di ambizione del Paese. Una riduzione sulla quale si è innestata la recente crisi economica che ha determinato un’ulteriore contrazione della spesa pubblica e ha richiesto un utilizzo ancor più attento delle limitate risorse disponibili.
Questi due fattori, il processo di revisione e la contrazione economica, si sono uniti e hanno prodotto un forte ridimensionamento di tutto lo strumento aerospaziale, reso possibile dalla razionalizzazione dei processi e delle strutture ordinative e organiche ma soprattutto dalla progressiva sostituzione di mezzi obsoleti con velivoli tecnologicamente avanzati che privilegiano la qualità (e quindi l’efficienza e l’efficacia) sulla quantità.
Il principio ispiratore della riforma è stato quello di dare priorità alle c.d. capacità operative irrinunciabili che sono: difesa aerea, ingaggio di precisione, ISTAR (Intelligence, Surveillance, Target Acquisition and Reconnaissance), Combat Support (trasporto tattico e strategico, rifornimento in volo, ricerca e soccorso e Combat Search and Rescue), difesa BMD (Ballistic-Missile Defense) e accesso allo spazio.
In linea di massima, gli interventi più significativi hanno riguardato:
1. Infrastrutture/organizzazione
L’intervento di riordino ha riguardato il passaggio da una struttura territoriale ad una funzionale, sostenendo ed alimentando parallelamente il processo interforze. Ulteriori revisioni hanno permesso di semplificare e snellire le strutture di comando per razionalizzare, evitare le duplicazioni, velocizzare ed armonizzare i processi interni favorendo, da un lato, i coordinamenti orizzontali e facilitando, dall’altro, i collegamenti esterni, in particolare – ma non solo – quelli con le strutture interforze. Si è poi proseguito con il ridurre la pianta organica e la dislocazione di depositi e magazzini, accorpando e contraendo i sedimi, riducendo e razionalizzando i livelli delle scorte e velocizzando la movimentazione dei materiali e dei ricambi. E’ stato poi accuratamente valutato un più diffuso ricorso all’insourcing, al fine di massimizzare l’utilizzo delle risorse interne attraverso la riqualificazione di personale per assicurare alla F.A. una maggior autonomia, esigenza particolarmente sentita in caso di Operazioni Fuori dai Confini Nazionali (OFCN). Prosegue il processo di riduzione del parco infrastrutturale, in linea con la riduzione dei sedimi e delle realtà attuali nonché la semplificazione della struttura dei servizi di supporto, affinando l’organizzazione e la distribuzione sul territorio dei servizi di Sanità, Commissariato e Amministrazione, Demanio e Supporti. Relativamente alla struttura organica, in definitiva, è opportuno sottolineare che il processo di riorganizzazione avviato a suo tempo ha già conseguito significativi risultati in quanto ispirato, come detto, a criteri di efficienza ed economicità (accorpamenti, soppressioni, riorganizzazioni). Per quanto riguarda la struttura operativa, dal 1990 ad oggi gli aeroporti armati sono passati da oltre 40 agli attuali 19; gli Stormi da 23 a 18; i Gruppi di Volo da 41 a 34. I principali provvedimenti organici hanno riguardato la soppressione del 30° Stormo di Elmas (Cagliari) e del 53° Stormo di Cameri (Novara) e la collocazione in “posizione quadro” dell’8° e del 5° Stormo di Cervia (Rimini). Significativa anche la riduzione dei Gruppi Radar: le misure attuate, rese possibili anche grazie alla rapida evoluzione tecnologica che ha interessato il settore, hanno comportato la contrazione da 14 a 3 del numero dei Gruppi Radar (di cui uno di prevista chiusura nel 2014) con la contestuale remotizzazione delle funzioni e la chiusura delle due Squadriglie Radar dipendenti. Lo stesso approccio è stato riservato al settore Meteo, in cui i Teleposti (meteo e telecomunicazioni/meteo) sono passati da 65 a 45. È stata inoltre disposta la chiusura dei Centri Meteorologi Regionali di Brindisi e Pratica di Mare e la trasformazione dell’Ufficio Generale per la Meteorologia, confluito nell’Ufficio Generale Spazio Aereo e Meteorologia. La contrazione dei Reparti operativi ha determinato una conseguente razionalizzazione anche nei confronti degli Enti logistici: nel periodo in esame si rileva la soppressione di 40 Enti e la riorganizzazione di ulteriori 37.
2. Velivoli
Contestualmente sono stati avviati programmi di rinnovamento delle linee di volo che avrebbero terminato la propria vita operativa nel periodo 1990 – 2025 (B-707, C-130H, G-222, F-16, Atlantic, HH-3F, AMX, Tornado, AB-212, MB-339A, Sistema Missilistico Spada), avendo ben chiaro che la sostituzione dei sistemi d’arma, per la loro complessità, richiede azioni anticipate di almeno 10 anni.
La dotazione complessiva dei velivoli si è quindi ridotta da 925 a 593 (-36%) complessivi e da 671 a 354 (-47%) per quanto attiene alla front-line (numero di velivoli assegnati ai reparti efficienti e pronti allo svolgimento delle attività operative). Segnatamente per la componente da combattimento, dai 339 velivoli presenti in inventario agli inizi degli anni novanta, l’Aeronautica disporrà di 96 Eurofighter, che a regime potranno essere ridotti a 72, e 75 Joint Strike Fighter (JSF) (60 CTOL, Conventional Take Off and Landing, e 15 STOVL, Short Take Off and Landing). Relativamente ai mezzi, quindi, farà premio la qualità rispetto ai numeri, portando il focus sulle consistenze in front-line. In altre parole, si è preferito disporre di meno velivoli ma tutti (o quasi) disponibili, concentrando l’attenzione sull’attività manutentiva e logistica. In tale ottica si è operato, spesso a fronte di grossi sacrifici, al fine di mantenere, e quando possibile migliorare, le capacità operative peculiari del potere aereo attraverso la sostituzione dei sistemi d’arma divenuti obsoleti.
3. Personale
Il personale militare si è ridotto passando dalle 79.095 unità del 1990 alle 42.350 del 2012 (-46%). In particolare, si osserva che il numero degli Ufficiali è passato da 8.275 a 5.866 (-24%), quello dei Sottufficiali da 38.042 a 28.893 (-24%), quello del personale di Leva/Truppa da 28.510 a 6.288 (- 76%) e quello degli Allievi da 4.268 a 763 (-82%). La riforma dello strumento militare prevede, a regime, 150.000 unità che per l’Aeronautica significa una riduzione al di sotto delle 35.000 unità da conseguire entro il 2024, il che comporterà un graduale adeguamento delle dotazioni organiche (TOO – Tabelle Ordinative Organiche) dei vari enti e reparti della F.A.; in attesa delle naturali fuoriuscite del personale per limiti d’età o altro, verranno progressivamente distinte le posizioni organiche che non saranno più oggetto di ripianamento. Con riferimento ai limiti finanziari, in corso di definizione da parte dello Stato Maggiore della Difesa, sono allo studio differenti ipotesi di rimodulazione delle consistenze di Ufficiali, Primi Marescialli, Marescialli, Sergenti, Volontari in Servizio Permanente e Volontari in Ferma Prefissata (VFP4 e VFP1), indispensabile per salvaguardare le esigenze funzionali delle Forze Armate nel rispetto di un limite complessivo prefissato. Infine, per rimanere in tema di futuro, le linee d’indirizzo generali per la definizione della pianta capacitiva al 2025 indicano una ulteriore serie di provvedimenti in itinere che consentiranno il conseguimento degli obiettivi imposti dai disposti legislativi che interesseranno sia l’Area di Vertice con l’attuazione del progetto “Governance AM”, sia l’Area Operativa e Logistica con la soppressione di Enti operativi – si prevede che ne saranno soppressi 4 (di cui 2 Stormi) e altrettanti (di cui 3 Stormi) saranno riorganizzati – mentre di impatto certamente non minore sarà la prevista razionalizzazione dell’area formazione (Comando Scuole) che si inserirà in un ampio processo di accorpamento di funzioni omogenee nel settore della gestione delle Risorse Umane e della componente Territoriale.