Salute – Azienda di produzione di pane e pizza in pessime condizioni

03 Dicembre 2012 : FONTE – Arma dei Carabinieri –

Nell’ambito dei servizi finalizzati alla tutela della salute pubblica, i Carabinieri del NAS di Ancona hanno individuato, nella provincia di Pesaro Urbino, un’azienda operante nel settore della produzione e confezionamento di prodotti da forno che svolgeva la propria attività in locali e con attrezzature del tutto inadeguati dal punto di vista igienico sanitario, tali da mettere in pericolo la salubrità degli alimenti.

Nel corso dell’ispezione, i militari del Nucleo marchigiano accertavano infatti che i locali adibiti alla lavorazione di pane, pizze e focacce versavano in pessime condizioni igienico sanitarie, con pavimenti sporchi e rotti in diversi punti, pareti scrostate, muffe e macchie di umidità diffuse sugli intonaci, tubazioni cosparse di ruggine. Anche le attrezzature utilizzate per la produzione si presentavano sporche e carenti di manutenzione; tra queste, le celle di lievitazione, caratterizzate da diffusa sporcizia, avevano guarnizioni rotte ed usurate, tali da non garantire una corretta conservabilità dei prodotti stoccati.

Inoltre, per la conservazione dei prodotti finiti congelati, la ditta utilizzava un container, posto nel piazzale esterno adibito a parcheggio, del tutto abusivo e non autorizzato a tale scopo.

Considerata assenza dei requisiti minimi necessari a garantire la sicurezza degli alimenti oggetto dell’attività aziendale, i Carabinieri del NAS di Ancona procedevano al sequestro di 2,5 tonnellate di materie prime (tra cui oltre 1 tonnellata di farina, 600 kg di olio di semi e diversi quintali di margarina), nonché di 55mila confezioni di pizze di vario tipo (al pomodoro e alle olive), focacce e pane surgelati (per un peso di 8 tonnellate), destinati ad una ditta lombarda che li avrebbe commercializzati nel Nord Italia. Oltre ad essere conservati in strutture non idonee, tali alimenti erano privi di documentazione attestante la rintracciabilità.

Si disponeva l’immediata chiusura della struttura produttiva, al cui titolare sono state contestate sanzioni amministrative per un importo di diverse migliaia di euro.

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