13 Maggio 2013 – ore 16,15 : FONTE – Polizia di Stato –
Dopo aver scelto la vittima si accostavano con lo scooter urtando lo specchietto retrovisore, e quando l’autista tirava fuori il braccio per sistemarlo, intervenivano i complici per sfilargli violentemente l’orologio.
È il cosiddetto “trucco dello specchietto”, ed era la specialità dei rapinatori che, utilizzando questo stratagemma, hanno messo a segno almeno 10 colpi tra settembre 2010 e marzo 2011.
Gli uomini della Squadra mobile di Milano, in collaborazione con i colleghi di Napoli e Caserta, li hanno individuati e arrestati al termine di una lunga indagine.
Si tratta di sei pregiudicati di origine napoletana finiti in carcere con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di almeno dieci rapine di orologi di pregio ai danni di automobilisti.
Perquisito l’appartamento di un uomo, indagato per favoreggiamento avendo messo a disposizione dei rapinatori la propria abitazione.
L’indagine è scattata in seguito ai numerosi colpi effettuati a Milano sempre con lo stesso modus operandi.
I rapinatori partivano da Napoli e sul posto trovavano già tutto organizzato dai loro complici residenti in Lombardia che reperivano gli scooter, intestati a prestanome, con i quali venivano commesse le rapine, i certificati assicurativi falsi e i cellulari con utenze telefoniche intestate a persone fittizie.
I fiancheggiatori si occupavano anche di piazzare gli orologi e di gestire il denaro ricavato dalle vendite.
Gli investigatori sono riusciti a fermare l’attività della banda di criminali dopo interminabili appostamenti e pedinamenti, ricostruendo la struttura e l’organizzazione del gruppo anche grazie alle numerose intercettazioni telefoniche realizzate.