18 giugno 2012: incredibilmente perfino i legaioli si sono accorti che la secessione da loro tanto invocata non è nella costituzione. Questa mirabolante scoperta è stata fatta dal sindaco di Verona, Flavio Tosi, l’enfant prodige della lega.
E’ consolante che una compagine politica che invitava a pulirsi le terga con il Tricolore, a boicottare l’Inno Nazionale e a spaccare l’Italia separando gli operosi settentrionali dal resto dell’Italia e, soprattutto, da Roma ladrona, truogolo immondo dove però anche ai legaioli è piaciuto, e piace, infilarci il muso per ingozzarsi.
Del resto anche loro “tengono famiglia” e una laurea albanese non si dovrebbe negare a nessuno, neppure alla vicepresidente del Senato Rosi Mauro che è stata espulsa dalla lega ma confermata a capo del fantomatico sindacato padano. Del resto come si fa a essere capi di un sindacato o esponenti di spicco di un partito politico e non avere neppure uno straccio di laurea?
Rivoluzionari sì ma con quel giusto conformismo che si addice a chi, padanamente, impone agli ospiti le famigerate “pattine” ai piedi per non lasciare impronte sul pavimento.
Andrea Marrone