“GLI ORIZZONTI DELLA NUOVA GEOPOLITICA: VERSO IL 2050”

Fonte: Redazione di Stella d’Italia news

Sabato 15 ottobre, nella Fortezza Vecchia di Livorno, si è tenuta la conferenza “Gli orizzonti della nuova geopolitica: verso il 2050”.

Organizzata dal Gran Priorato d’Italia dell’Ordine dei Cavalieri del Tempio di Hierusalem ed introdotta dal padrone di casa, avv. Andrea Morini, la conferenza ha visto come relatori il già professore di geopoltica all’Università “La Sapienza di Roma” Gianfranco Lizza, lo storico militare e saggista Andrea MARRONE -fondatore di Stella d’Italia news- , l’espero di geopolitiche e dinamiche internazionali Andrea GUIDUGLI e il ricercatore storico Sergio MASINI.

Alla presenza di numerosi studenti delle scuole superiori livornesi e di personaggi illustri, esperti in materia, la il simposio ha analizzato gli aspetti della “nuova” geopolitica, basata sull’analisi del comportamento umano e sulla manipolazione delle menti. Ed infatti, considerata la sovra popolazione del globo ed gli immensi insediamenti urbani che vedono città con 30/40 mila abitanti, il peso della macchina bellica inizia a perdere efficacia non solo come forma di controllo ma anche in vista di un’eventuale invasione e conquista: l’unica arma efficace è, pertanto, la manipolazione delle menti che crea servilismo e assoggettamento. Il numero dei soldati, quindi, non è più potenza come si pensava nel secolo scorso.

Necessario è stato volgere uno sguardo al conflitto fra Russia – Ucraina in cui, più che scontrarsi due popoli, si scontrano due culture: Oriente ed Occidente. L’Oriente guarda ancora al passato, puntando sulle tradizioni  e sfruttando sia la storia, con il pensiero di restaurazioni di vecchi imperi, che la religione, per unire i popoli; l’Occidente, invece, risponde con una visione del mondo proiettata nel futuro, in cui i popoli non devono avere né legami con il passato (c.d. “cancel culture”) né riferimenti certi come ad esempio l’identità sessuale: l’uomo deve solo consumare e non avere nessun tipo di pensiero e spirito critico!

La Russia, per conquistare il suo posto nel mondo, è ancora legata alla dottrina del hard power, ossia  utilizza le armi per imporre il proprio dominio, la Cina, invece, pur dotandosi di attrezzature belliche non indifferenti, sta adottando il soft power, ovvero punta sull’economia con la costruzione di infrastrutture strategiche nei Paesi in via di sviluppo, con l’equivalente di poter influire sulla politica interna dello stesso, condizionandone lo sviluppo e la cultura.

Si è, altresì, evidenziato che l’economia e la finanza sono la stella polare del potere e che quest’ultimo si regge sulla propaganda, per orientare e guidare il pensiero dei popoli.

Un accenno, infine, sull’importanza delle risorse idriche che potrebbero essere cause di confitti bellici nel futuro prossimo.

Emanuele LAINA

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