09 Giugno 2021: FONTE – Aeronautica Militare –
Primo Alpha Scramble notturno per i velivoli F-35A italiani impegnati nella Missione NATO in Estonia di enhanced Air Policing a protezione dello Spazio Aereo dei Paesi Baltici
Nella notte tra il 4 ed il 5 giugno, due velivoli F-35A della Task Force Air – Baltic Eagle II schierati sull’aeroporto di Ämari in Estonia, sono stati attivati dal NATO Combined Air Operation Centre (CAOC) di Uedem (Germania) con un ordine di decollo rapido per intercettare un velivolo non identificato nell’area di competenza della NATO.
Il velivolo è stato prontamente raggiunto dai due caccia italiani mentre volava sulle acque internazionali del Mar Baltico.
Gli F-35A hanno eseguito la prevista procedura di “Visual Identification” (VID) e, al termine dell’attività operativa, hanno fatto rientro alla base aerea.
Continua senza sosta l’attività dei caccia dell’Aeronautica Militare nella regione baltica: quello della notte tra il 4 ed il 5 giugno, oltre ad essere il primo notturno, è infatti il terzo intervento reale condotto in tre giorni, dopo due analoghe missioni di intercettazione effettuate il 2 ed il 3 giugno.
Sin dall’assunzione del proprio ruolo a salvaguardia dei cieli delle Repubbliche Baltiche, sancito con la cerimonia di passaggio di “consegne” del 3 maggio, l’attività di volo dei piloti italiani è stata continua, non solo per assicurare l’Air Policing per la missione NATO, ma anche per le numerose attività addestrative ed esercitative svolte con assetti aerei e terrestri delle Forze Armate alleate presenti nell’area, ambiti nei quali il velivolo di quinta generazione ha confermato le notevoli capacità di cui dispone.
La partecipazione degli equipaggi italiani della Task Force alle esercitazioni Summer Shield e Spring Storm, svolte nella regione baltica, ha consentito di effettuare attività di volo congiunta sia con le truppe dislocate a terra, sia con i velivoli alleati, tra i quali i Typhoon spagnoli, gli Albatros estoni ed i SU-22 polacchi.
Le attività congiunte hanno consentito di arricchire il bagaglio tecnico-professionale sia dei piloti italiani sia di coloro che hanno collaborato, per la prima volta, con l’assetto di quinta generazione e fornito un’evidente dimostrazione delle straordinarie capacità del velivolo F-35A.
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