ENDURING FREEDOM: DICIANNOVE ANNI FA NAVE GARIBALDI PARTIVA PER LA MISSIONE IN MEDIO ORIENTE

18 Novembre 2020: FONTE – Marina Militare –

 

A quasi vent’anni dall’inizio dell’operazione, la Marina militare continua ad esprimere l’intrinseca capacità expeditionary in contesti interforze e internazionali

 

“Posto di manovra generale”. La prima nave a dirigere fuori dalle ostruzioni del porto di Taranto fu nave Zefiro. La seguirono in linea di fila nave Avierenave Etna ed infine nave Garibaldi. Le loro sagome si fecero sempre meno nitide fino a scomparire all’orizzonte.

Il 18 novembre 2001 la Marina militare prendeva ufficialmente parte all’operazione internazionale Enduring Freedom, con l’adesione dell’Italia ad una coalizione multinazionale – formatasi dopo l’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre – che aveva come scopo principale la lotta al terrorismo di Al Qa’ida.

L’impiego in Enduring Freedom di nave Garibaldi insieme a Etna, Zefiro e Aviere ha rappresentato appieno la natura polivalente e “geneticamente proiettabile” della Forza Armata. La possibilità di avvalersi di strumenti militari di tale livello, in grado di esprimere con breve preavviso e per periodi prolungati un ampio spettro di capacità, anche in bacini molto distanti da quelli di normale gravitazione, caratterizzati da scenari operativi diversificati ed eterogenei, racconta in toto il carattere expeditionary by nature della Marina. In quella missione, nave Garibaldi imbarcò uomini, mezzi e velivoli pronti all’azione in qualsiasi momento e da qualunque posizione, operando in acque inusuali e realizzando in mare una vera e propria base operativa galleggiante costituita dal complesso delle capacità residenti nelle unità del Gruppo Navale italiano impegnato nella missione.

L’espressione ti tale caratteristica durante questa prima dislocazione nel Mar Arabico ha consentito alle quattro unità del Gruppo Navale, integrate nel dispositivo USA, di svolgere missioni di controllo del traffico mercantile e di supporto aerotattico alle forze operanti sul territorio afghano con i velivoli imbarcati sul Garibaldi. Durante l’Operazione gli AV8B del Garibaldi hanno eseguito 288 missioni per un totale di 860 ore di volo, nave Etna ha compiuto un totale di 80 rifornimenti logistici (carburante, munizionamento e viveri) a favore delle unità Navali della coalizione, mentre Zeffiro e Aviere hanno effettuato 852 interrogazioni ad Unita mercantili in transito in quell’area ispezionandone 8, oltre a condurre numerose scorte alle unità navali della coalizione. In quella che nacque come “Global war against Terrorism”, la Marina ha garantito stabilità e sicurezza alle vie di comunicazione marittime nell’intera regione medio-orientale mettendo in atto le “Maritime Security Operations” per contrastare la pirateria, controllare il traffico mercantile in transito tra il Golfo Persico e l’Oceano Indiano e scortare le unità della coalizione, registrando oltre 56mila ore di moto per un totale di 641.079 miglia marine percorse.

L’impegno e il valore messo in atto nel corso di quelle operazioni vide, il 26 ottobre 2006, conferire a otto piloti dei velivoli AV-8B Harrier l’onorificenza statunitense “Air Medal, deliberata dal Presidente Bush con la seguente motivazione: “per le efficaci e meritorie attività aeree svolte da bordo di Nave Garibaldi in appoggio alla coalizione internazionale nell’operazione “Enduring Freedom” in Afghanistan nel periodo gennaio – febbraio 2002″.

Nei cinque anni successivi la Marina è stata ininterrottamente parte attiva e fondamentale dell’operazione con l’avvicendamento di altre 14 unità navali. A quasi vent’anni dall’inizio dell’operazione, la Marina militare continua ad esprimere l’intrinseca capacità expeditionary in contesti interforze e internazionali garantendo, con i mezzi e la professionalità dei suoi equipaggi, la sicurezza marittima.

 

TESTO E FOTOGRAFIE DI PROPRIETÀ – MARINA MILITARE –

 

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