27 Agosto 2020: FONTE – GdF Comando Provinciale di Modena-
L’utilizzo di una “spregiudicata politica dei prezzi al ribasso” nei confronti di società estere facenti parte del medesimo gruppo societario ha consentito, negli anni, ad una società operanti nel settore della lavorazione e commercializzazione di salumi sull’intero territorio nazionale di nascondere al fisco redditi per quasi 29 milioni di euro. Sono questi i principali risultati di un’articolata attività di polizia economico-finanziaria condotta dai militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Modena a conclusione di una attività ispettiva a seguito della quale il contribuente ha già provveduto a versare nelle casse dell’erario 3 milioni di euro a titolo di imposte evase. Il servizio è stato originato dalla costante e quotidiana attività di intelligence e di controllo economico del territorio, supportata dalla valorizzazione degli elementi informativi (alert) di rischio acquisiti tramite la consultazione delle banche dati in uso al Corpo e delle fonti aperte che hanno consentito una mirata selezione del target da sottoporre a controllo. In particolare, nel corso dell’attività ispettiva, sono stati approfonditamente analizzati i “rapporti infragruppo” e la “politica dei prezzi” praticati dalla società verificata nei confronti di altri soggetti giuridici, facenti parte del medesimo gruppo societario, operanti in Francia, Germania ed Austria. Attesa la delicatezza, la numerosità e complessità delle operazioni commerciali tra i soggetti nel periodo intercorrente tra il 2013 ed il 2017 e l’assoluta rilevanza degli importi oggetto di controllo, l’esecuzione dell’attività ispettiva è stata concentrata su un attento e minuzioso esame del contenuto della complessa documentazione contabile e contrattuale esibita ed acquisita, su un approfondito studio degli istituti giuridici e dei riferimenti normativi nonché su un esame del mercato internazionale di riferimento, con l’ausilio sia di apposite banche dati che delle fonti aperte, quali siti internet, al fine di pervenire alla quantificazione dei “giusti prezzi di commercializzazione” che la società emiliana avrebbe dovuto applicare nei confronti delle proprie “consociate”. L’attività svolta dalle Fiamme Gialle modenesi, oggetto di un approfondito confronto con la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia Romagna, ha consentito di rilevare che il soggetto emiliano, nelle vendite infragruppo, applicava prezzi inferiori rispetto a quelli praticati nei confronti di società terze “indipendenti” aventi le medesime caratteristiche societarie ed organizzative. Con tale “stratagemma” la società verificata riusciva a ridurre la base imponibile da sottoporre a tassazione nel territorio italiano “trasferendola” sulle “consociate” ubicate all’estero le quali, di fatto, avevano una mera funzione di “filtro” verso i vari mercati di riferimento. Al termine della verifica, come detto, le Fiamme Gialle hanno contestato, relativamente al periodo 2013-2017, l’omessa dichiarazione di redditi per oltre 29 milioni di euro nel periodo tra il 2013 ed il 2017. Le risultanze emerse dall’attività ispettiva sono state poi successivamente “accettate” dalla società la quale, attraverso il ricorso agli istituti deflativi del ravvedimento operoso e dell’accertamento con adesione con l’Agenzia delle Entrate di Bologna, ufficio che aveva pienamente condiviso le risultanze delle attività del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Modena, ha già proceduto con il versamento della somma complessiva di circa 3 milioni di euro. L’attività di servizio condotta costituisce efficace concretizzazione della quotidiana azione realizzata dalla Guardia di Finanza, unico organo di polizia giudiziaria ed economicofinanziaria con competenze specialistiche in campo tributario, a contrasto dei fenomeni di evasione fiscale internazionale e di pianificazione fiscale aggressiva, nel perseguimento dell’obiettivo di ripristinare le necessarie condizioni di giustizia e solidarietà tra Stato e cittadini e di tutela della collettività, evitando il prodursi degli effetti dannosi tipici dell’evasione in termini di alterazione della normale concorrenza tra le imprese e di maggior carico fiscale per i cittadini onesti.