19 Giugno 2020: FONTE -GdF Comando Prov.le Genova-
31 funzionari di ADM e 50 militari delle Fiamme Gialle, infatti, stanno portando ad esecuzione nove misure cautelari personali – tra Genova, Roma, Avellino e Savona – disposte dal G.I.P. presso il Tribunale di Genova, nei confronti di altrettanti soggetti considerati parte integrante del sodalizio criminale venuto alla luce nel corso delle indagini (in particolare, tre custodie cautelari in carcere e due arresti domiciliari e quattro obblighi di dimora), nonché il sequestro preventivo per equivalente di beni per oltre 1 milione di euro ed il sequestro preventivo di una Agenzia di pratiche auto sita in Genova.
Sono altresì in corso di esecuzione perquisizioni locali in quattordici siti ubicati nelle province di Genova, Savona, Milano, Roma ed Avellino.
I reati contestati sono relativi ad un’associazione per delinquere, finalizzata alla dichiarazione fraudolenta IVA, mediante emissione di fatture per operazioni inesistenti, occultamento di scritture contabili e falso in atto pubblico.
L’indagine è nata da una attività investigativa condotta dai funzionari di ADM, incrociatasi con analoga attività della Guardia di Finanza di Genova, che ha portato alla luce l’esistenza di un’associazione per delinquere, radicata nel capoluogo ligure e operante già dal 2016, finalizzata a consentire il vorticoso acquisto di veicoli, anche di alta gamma, di provenienza sia intracomunitaria che nazionale, in totale evasione di IVA e la loro successiva rivendita sul territorio (soprattutto a favore di acquirenti finali ubicati nelle regioni del Centro – Sud Italia) ad un prezzo nettamente inferiore rispetto a quello praticato dalla concorrenza.
Le condotte criminali, secondo quanto accertato, sono state poste in essere attraverso un complesso e sofisticato sistema fraudolento basato sull’interposizione di società “cartiere” con incessante utilizzo di soggetti “prestanome”.
Le attività illegali del sodalizio sono state portate a compimento grazie al ruolo fondamentale ed indispensabile svolto da un’agenzia di pratiche auto genovese che, in contrasto con le funzioni pubbliche ad essa assegnate, ha dato favorevolmente corso, nel tempo, alle numerose richieste illecite di immatricolazione di autoveicoli provenienti dal gruppo criminale.