OPERAZIONE “CARS LIFTING”

21 Marzo 2019: FONTE – Guardia di Finanza Comando Provinciale Pordenone –

EVASIONE FISCALE MILIONARIA, FRAUDOLENTE IMMATRICOLAZIONI E 835 PERSONE TRUFFATE IN TUTTA ITALIA NEL COMMERCIO ON-LINE DI AUTOVEICOLI DI LUSSO.

SOGGETTI INDAGATI, DISPOSTI 5 PROVVEDIMENTI RESTRITTIVI DELLA LIBERTA’ PERSONALE E SEQUESTRI PATRIMONIALI PER OLTRE 5 MILIONI DI EURO.

La Guardia di Finanza di Pordenone e la Polizia Stradale di Udine – Sottosezione di Palmanova, su delega della Procura della Repubblica di Udine, hanno eseguito cinque provvedimenti restrittivi della libertà personale e un sequestro per equivalente per oltre cinque milioni di euro nei confronti di membri di un sodalizio criminale operante, in tutto il territorio nazionale, nella vendita di autoveicoli di pregio di provenienza tedesca (Porsche, Mercedes, Audi, Bmw…..).

L’operazione di servizio trae origine da un sequestro per contrabbando doganale, effettuato a Pordenone, di una “ Rolls Royce Phantom II ” intestata ad una società con sede in svizzera; i successivi approfondimenti investigativi consentivano di individuare una struttura organizzata che operava (per il tramite di società con sedi legali fittizie a Roma e Palermo) nella promozione e vendita in tutta Italia di autoveicoli di alta gamma, attraverso noti siti internet specializzati.

Le indagini, durate quasi un biennio e condotte anche tramite intercettazioni telefoniche, hanno permesso di scoprire che siffatte operazioni commerciali erano attuate nella più totale inosservanza degli obblighi tributari, per i quali sono stati quantificati, in quattro anni, ricavi non contabilizzati fiscalmente per oltre 30.572.000 euro (di cui 5.400.000 euro di IVA).

Il meccanismo evasivo vedeva i redditi evasi strumentalmente “allocati” in capo a società “schermo”, esistenti più da un punto di vista formale che imprenditoriale, intestate a “prestanomi”, del tutto incapienti ad eventuali pretese risarcitorie dell’Amministrazione Finanziaria.

Inoltre, anche grazie ad alcune agenzie di pratiche automobilistiche colluse, la struttura criminale riusciva, presso alcuni uffici del Dipartimento Trasporti Terrestri, a sottrarsi alle disposizioni di legge cd antievasive” che non consentono l’immatricolazione di veicoli usati di provenienza comunitaria (e quindi il rilascio dei libretti di circolazione e delle targhe) senza il preventivo assolvimento degli obblighi di versamento dell’I.V.A.. In tali occasioni le immatricolazioni venivano attuate con modalità truffaldine, mediante la presentazione di documentazione ideologicamente falsa nonché contraffacendo la firma degli ignari soggetti acquirenti.

Per 635 autovetture fraudolentemente immatricolate (avvenute presso gli uffici del Dipartimento Trasporti Terrestri di Palermo, Roma, Latina e Treviso) è stato disposto, dalla Procura della Repubblica di Udine, il sequestro delle carte di circolazione in relazione ai reati di falsità materiale e ideologica commessa “per induzione” dai Pubblici Ufficiali preposti che avevano erroneamente provveduto al loro rilascio in assenza dei requisiti di legge, sulla scorta della documentazione falsificata esibitagli.

Ancora, le indagini condotte dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia Stradale hanno rilevato ulteriori attività criminose celate nelle operazioni di vendita: gli autoveicoli commercializzati risultavano sistematicamente subire una riduzione del chilometraggio (dal 50% al 70% di quello reale) agendo sul software e sulle centraline elettroniche dei mezzi; le manomissioni avvenivano presso due autofficine, ubicate a Padova e nella provincia di Treviso, asservite all’associazione criminale.

Non solo, si è altresì accertato, in contesti non episodici, il perfezionamento di operazioni di vendita correlate all’incasso di anticipi e, talvolta, dell’intero corrispettivo (anche per 30/40 mila euro), senza poi provvedere alla consegna dell’auto, sovente avviando plurime trattative per la cessione del medesimo autoveicolo con più acquirenti.

In aggiunta alle evasioni fiscali sono stati, quindi, quantificati ulteriori introiti illeciti per 2.150.000 euro attinenti versamenti corrisposti dagli acquirenti per “vendite” di autoveicoli, invero, mai concluse.

Malgrado le descritte truffe ed evasioni fiscali, le operazioni commerciali dell’organizzazione criminale (canalizzate attraverso noti e importanti siti internet specializzati nell’intermediazione di autoveicoli – risultati del tutto ignari dei reati), godevano, tuttavia, di notevole popolarità ed attrattiva, tenuto conto dei prezzi estremamente competitivi offerti, in quanto motivati sia dalla truffaldina “riduzione” dell’anzianità chilometrica delle auto (che artificiosamente ne elevava il valore economico delle stesse) che dal seriale “risparmio” del versamento dell’IVA dovuta all’Erario.

Risultano stati identificati 835 soggetti acquirenti le autovetture, residenti in svariate Regioni del territorio nazionale (riepilogati nell’accluso prospetto), di cui 128 hanno già prodotto formale querela all’Autorità Giudiziaria per le truffe subite.

Attualmente sono 18 i soggetti, facenti parte della struttura criminosa, indagati dalla Procura della Repubblica di Udine per reati di associazione a delinquere, fiscali, truffa e falso materiale e ideologico.

Il Giudice per le Indagini Preliminari di Udine, sulla scorta delle evidenze investigative, ha emesso provvedimenti di arresto nei confronti di tre soggetti (residenti a Pordenone, Anzio e Nettuno) posizionati ai vertici dell’associazione, mentre nei confronti di ulteriori due, principali gregari del sodalizio, sono stati emessi altrettanti provvedimenti di “obbligo di dimora” nel comune di residenza.

Il predetto Giudice emetteva, inoltre, un provvedimento di sequestro preventivo per equivalente per complessivi euro 5.168.000 euro eseguito su beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie degli indagati.

Su delega della Procura della Repubblica di Udine sono state condotte perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di ulteriori tredici soggetti coinvolti a vario titolo nell’organizzazione, tra i quali i titolari delle agenzie di pratiche automobilistiche utilizzate per le fraudolente immatricolazioni dei veicoli e delle officine dove gli stessi venivano “schilometrati” prima della vendita.

https://www.facebook.com/1440060966276208/videos/2133178523417490/

SUGGERIMENTI DELLA GUARDIA DI FINANZA E DELLA POLIZIA STRADALE PER L’ACQUISTO DI AUTOVETTURE USATE ESTERE

 Uno degli aspetti criminali individuati nell’operazione “cars lifting” si riferisce a truffe realizzate dagli indagati mediante la vendita di autoveicoli fraudolentemente immatricolati (in ragione del mancato assolvimento dell’IVA), con artificiose riduzioni del chilometraggio o, addirittura, la mancata consegna degli stessi.

Fermo restando che in tali casistiche è possibile, per gli acquirenti, avviare azioni sia sul piano penale che civile, si elencano di seguito alcuni suggerimenti utili a ridurre i rischi di essere coinvolti in dette situazioni, quando si acquistano autoveicoli (in precedenza immatricolati all’estero) in Italia presso rivenditori professionali:

1. Se individuate l’autoveicolo di interesse attraverso la rete internet non fermatevi al primo sito visitato. Se l’autovettura è di provenienza estera effettuate dei controlli anche in altri portali specializzati nella vendita per verificare se la stessa sia riportata in più annunci, ma soprattutto, in caso positivo, che i dati riferibili all’autovettura siano gli stessi (soprattutto i chilometri percorsi).

2. Se il prezzo proposto è notevolmente “fuori linea” con il valore di mercato di un’autovettura avente le stesse caratteristiche di età, motorizzazione ed allestimenti (rilevabili dalla consultazione di plurime riviste specializzate nel settore) approfondite i controlli e le richieste di documentazione.

3. Se la società venditrice non è di vostra conoscenza, verificate che si tratti di un’azienda esistente non solo formalmente, ma anche imprenditorialmente. Controllate che abbia un capitale adeguato, una sede regolarmente dichiarata alla Camera di commercio, dei recapiti telefonici fissi e che all’interno dei propri uffici sia affissa l’autorizzazione al commercio di autoveicoli, ecc.. Verificate, inoltre, nella rete internet, la presenza di ulteriori informazioni utili sull’impresa.

4. Richiedete al venditore di visionare e rilasciarvi copia di tutta la documentazione attinente l’autovettura, tra cui il libretto di immatricolazione estera e i documenti di vendita. Qualora vi si rappresenti che l’autovettura risulta già stata immatricolata in Italia, chiedete conferma che sia stata corrisposta l’IVA mediante esibizione del “Modello F24 IVA immatricolazione auto UE” verificando che il numero di telaio coincida con quello dell’autovettura.

5. Se vi propongono la prima immatricolazione in Italia del veicolo a vostro nome, presso gli uffici del Dipartimento per i Trasporti Terrestri, chiedete sempre copia degli atti che vi invitano a sottoscrivere ed evitate, sempre, sottoscrizioni “in bianco”. In tali casistiche la procedura vede l’imprescindibile figura del soggetto acquirente come richiedente l’immatricolazione e la fornitura, da parte dello stesso, della prova dell’avvenuto versamento dell’IVA o dell’assenza dei presupposti per tale adempimento.

6. L’IVA sul contratto di acquisto e sulla fattura deve essere del 22%. Se vi sono diciture “IVA con regime del margine” o “articolo 36” significa che l’imposta è stata applicata a una parte sola del valore. In tal caso verificate la presenza o meno dei presupposti normativi e fattuali che legittimano tale previsione.

7. Verificate il numero di telaio: deve coincidere con quello riportato nelle targhette punzonate all’interno del vano motore, sui documenti dell’automobile e sul libretto di garanzia e manutenzione.

8. Controllate che il numero di chilometri percorsi dall’autovettura ed indicati sul display del cruscotto siano, verosimilmente, compatibili con l’età, la tipologia e lo stato d’uso dell’autovettura. In caso di qualche dubbio raffrontate tale chilometraggio con quello indicato nel libretto di garanzia e manutenzione del veicolo e su eventuali fatture comprovanti interventi tecnici (nelle quali normalmente viene indicato il chilometraggio). Se sussistono ancora dubbi è sempre possibile richiedere una verifica del chilometraggio presso le officine convenzionate con la casa madre.

9. Qualora si convenga il versamento a titolo di acconto, corrisponderlo preferibilmente con modalità tracciabili (assegni non trasferibili compilati in ogni loro parte, bonifici nominativi).

Ricordarsi che pagamenti in contanti, pari o superiori all’importo di 3.000 euro, non sono consentiti dalla normativa antiriciclaggio.

TESTO VIDEO E FOTOGRAFIA DI PROPRIETÀ – GUARDIA DI FINANZA COMANDO PROVINCIALE PORDENONE –

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