14 Dicembre 2018: FONTE -Unione Stella d’Italia-
Antonio Megalizzi non ce l’ha fatta.
Era un uomo qualunque, non un eroe, non un aspirante martire. Un giovane uomo che voleva solo vivere, lavorare, amare.
Invece ha incontrato una bestia sul suo cammino che, inneggiando al suo falso dio, lo ha ucciso vigliaccamente sparandogli alle spalle. La bestia poi, braccata come l’animale che era, è stata abbattuta finendo la sua sporca vita tra le immondizie di una strada dove la gente comune applaudiva la polizia che lo aveva colpito a morte.
Provo dolore, pena, rabbia per Antonio, lo sento come un amico, un fratello. Un altro sorriso che sbiadirà nella memoria come quello degli altri italiani uccisi dai terroristi islamici ma non sbiadirà nella mia memoria perché la sua vita spezzata mi è cara.
Eppure ancora oggi sento dei cialtroni predicare la riduzione delle spese militari, la liberalizzazione dell’immigrazione clandestina, il folle credo dell’accoglienza cattolica e di sinistra, buonista, curiale.
Se abbiamo bisogno di immigrati scegliamoceli, che siano pochi e selezionati, che arrivino con già una casa e un lavoro, che siano qualificati e quei pochi che arrivano che stiano sotto la lente di ingrandimento per anni fino a che non si possa ragionevolmente pensare che né loro né i loro figli escano in strada per ammazzare altri Antonio, altre Valerie.
Riposa in pace Antonio e se, come credo, esiste Dio allora sarai già con lui, farai anche tu parte di quegli angeli che ci proteggeranno dalle belve.
Andrea marrone