11 Luglio 2018: FONTE – POLIZIA DI STATO –
Con l’operazione “Gioia Tauro ai Castelli” sono stati colpiti gli interessi della ‘Ndrangheta nella provincia di Roma, dove sono state sequestrate le quote di una società e l’intero patrimonio di una ditta individuale, entrambe con sede a Rocca di Papa, una cittadina che si trova nella zona dei Castelli Romani (da cui il nome dell’operazione).
Nell’ambito della stessa operazione sono stati sequestrati anche alcuni immobili nel comune di Gioia Tauro (Reggio Calabria).
Il valore dei beni sottoposti a sequestro ammonta a circa 4 milioni di euro.
L’attività investigativa ha portato all’arresto di quattro persone, tre delle quali sono finite in carcere e una ai domiciliari, mentre risulta indagata in stato di libertà una quinta persona.
L’accusa nei loro confronti è quella di trasferimento fraudolento di valori, finalizzato ad eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali.
L’indagine, svolta dalla sezione criminalità organizzata della Squadra mobile di Roma e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Capitale, ha consentito di ricostruire una serie di interposizioni fittizie di beni direttamente riconducibili al leader del gruppo e realizzate in concorso con il figlio, la moglie, il cognato e la nuora.
Gli investigatori hanno ricostruito e analizzato le circostanze che hanno caratterizzato l’ascesa imprenditoriale di quello che era un vero e proprio impresario occulto, un pregiudicato già noto alle Forze dell’ordine per essere legato da sempre alla ‘Ndrangheta, con legami, anche di sangue, con le cosche Piromalli e, soprattutto, Molè, di cui era, sin dagli anni ’80, imprenditore di riferimento.
TESTO E FOTOGRAFIE DI PROPRIETA’ – POLIZIA DI STATO –