18 Febbraio 2018: FONTE -Raffaele Fusilli/Stella d’Italia News
Testo e foto Raffaele Fusilli
Alla presenza di autorità civili e militari, tra cui il Comandante Logistico della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Eduardo Serra, presso il Cantiere Navale “Megaride” nel Porto di Napoli, sabato 17 febbraio è stato effettuato il varo del “Bacino Galleggiante G060”.
Il completamento dell’unità, reso possibile anche grazie al contributo determ
inante della Direzione degli Armamenti Navali, ha rinsaldato ulteriormente il vincolo tra Regione Campania e Marina Militare legate dalla secolare tradizione marinara e cantieristica dell’area partenopea.
Una volta consegnato alla Marina Militare, il “Bacino Galleggiante G060” sarà trainato a La Spezia ed impiegato in lavorazioni sia sul naviglio minore della Squadra Navale che su unità civili, incrementando di fatto tanto le capacità manutentive dell’Arsenale quanto le attività produttive dell’area spezzina.
Negli ultimi anni la Marina Militare ha infatti aperto la possibilità di impiegare le proprie strutture al mondo mercantile ed industriale per valorizzare maggiormente le potenzialità dei propri impianti, come nel caso dell’Arsenale di La Spezia, ed è proprio in quest’ottica che il bacino offrirà il necessario supporto logistico a una vasta gamma di mezzi navali entro il limite massimo di 1.000 tonnellate, una lunghezza di 60 metri ed una larghezza di 13.
La Forza Armata, tra l’altro, sta riqualificando gli Arsenali e le strutture annesse come siti produttivi “duali”, valorizzando così le competenze specialistiche intrinseche, funzionali al mantenimento in efficienza dello strumento militare marittimo, poste a disposizione e supporto di aziende pubbliche e private.
Il Bacino Galleggiante G060 è costituito da una platea e da due murate divise in senso orizzontale da un ponte di sicurezza al di sotto del quale sono situati compartimenti allagabili ed apparecchiature necessarie per affondamento e galleggiamento mentre, al di sopra di detto ponte, sono collocati locali logistici ed operativi.
Il Bacino G060 ha le seguenti caratteristiche tecniche:
- Lunghezza fuori tutto: 70,00 mt.;
- Lunghezza della platea: 60,00 mt.;
- Larghezza esterna di costruzione: 19,00 mt.;
- Larghezza interna di costruzione: 14,00 mt.;
- Larghezza minima interna: 13,00 mt.;
- Altezza della platea: 2,30 mt.;
- Altezza massima Bacino: 9,50 mt.;
- Immersione massima: 8,00 mt.;
- Immersione minima: 0,80 mt.;
- Portata utile: 1.000 Tonn.
Il “Cantiere Megaride” nacque nel 1933 come “Cantiere Navale Giuseppe Ferbo S.a.S.” per la costruzione e la riparazione di imbarcazioni in legno, nel 1946, la Società cambiò denominazione in “Cantiere Navale Giuseppe Ferbo & Figli” specializzandosi nella riparazione di natanti, sia in legno che in metallo.
Il Cantiere, con il passare degli anni, ebbe diverse gestioni, nel 1980 venne assorbito dalla “Tecnaval” che, nel 1981, costituì la “Ferbex” per gestire commessa da parte dell’US NAVY; nel 1987 le due società fallirono venendo rimpiazzate dalla “Cantieri Navali Partenopei” che però, nel 1997, subì la stessa sorte.
I lavoratori, in perfetta continuità con la tradizione cantieristica locale, si costituirono in cooperativa rilevando il cantiere che divenne “Cooperativa Cantieri Navali Megaride”, con 34 soci, tutti ex dipendenti delle Società Cantiere Ferbo, Tecnaval, Cantiere Navale Ferbex e C.N.P.; questi, vantando professionalità ed esperienza nel campo invidiate dalla concorrenza, sono in grado di eseguire con immutata perizia sia costruzioni navali ex novo che riparazioni.
Ciò ha consentito ai Cantieri Navali Megaride di imporsi sul mercato nazionale, con la costruzione di decine di imbarcazioni tra cui le più importanti sono:
- Tonnara Luigi Padre;
- Moto Peschereccio ALTOMARE I;
- N°10 Battelli Passeggeri per ACTV di Venezia;
- ARPA SICILIA per la Regione Sicilia;
- Supply Vessel CP920 per le Capitanerie di Porto.
La cooperativa ha iniziato la propria attività nel febbraio 1999, successivamente ha assunto 16 dipendenti portando il proprio organico a 50 unità lavorative; adeguamento e riammodernamento degli impianti sono stati poi resi possibili dall’investimento di circa quattro milioni di Euro.