22 Maggio 2017: FONTE – Stato Maggiore Esercito –
Una domenica di festa nella città di Pescara dove si è concluso il 65° Raduno Nazionale dei Bersaglieri, iniziato mercoledì scorso, alla presenza del Sottosegretario di Stato alla Difesa, on. Domenico Rossi, del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito e decano in servizio del corpo dei Bersaglieri, Generale di Corpo d’Armata Danilo Errico, del Prefetto di Pescara Dottor Francesco Provolo e di molte autorità civili, religiose e militari.
A salutare le decine di migliaia di bersaglieri in servizio e in congedo e le migliaia di famiglie che hanno assistito al raduno, il vice presidente dell’Associazione Nazionale Bersaglieri (A.N.B.) Daniele Carozzi, il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, e il sindaco di San Donà di Piave, Andrea Cereser, dove si svolgerà il raduno il prossimo anno.
Il Sottosegretario alla Difesa, nel corso del suo intervento ha ricordato come “nella società i bersaglieri di tutte le età sono portatori sani di valori, che tutti noi abbiamo il dovere di trasmettere alle nuove generazioni perché sono il futuro del nostro Paese”.
Il Generale Errico, nel suo discorso, ha evidenziato l’impegno dei bersaglieri nelle operazioni di stabilizzazione all’estero al quale “si aggiungono, in Patria, gli innumerevoli interventi di pubblica utilità in occasione di calamità naturali e quelli in concorso alle Forze dell’Ordine, che, anche in questo momento, vedono le fiamme cremisi schierate a presidio delle vie e delle piazze delle nostre città nell’ambito dell’Operazione Strade Sicure, a testimonianza, ancora una volta, dell’alto profilo di efficienza e prontezza raggiunto”. Nel corso del suo intervento, il Generale Errico ha altresì espresso “il più caloroso augurio per una rapida guarigione e un pronto rientro nei ranghi del proprio reparto” ai militari e all’agente che “che giovedì scorso, nel corso di un controllo presso la stazione ferroviaria di Milano, sono stati aggrediti e feriti.”
Migliaia di cappelli piumati hanno invaso le strade di Pescara: più di 60 fanfare si sono esibite per giorni nelle piazze della città suonando e cantando brani storici del corpo: la “ricciolina”, “il reggimento di papà”, “arrivederci Roma”, “la corsa di resistenza” e tante altre. Presenti le sezioni dell’A.N.B. provenienti da ogni regione d’Italia che domenica mattina hanno sfilato di corsa – 180 passi al minuto come ancora vuole il regolamento del 1836 – partendo dallo Stadio Adriatico e arrivando in piazza della Rinascita tra le grida e gli applausi della gente. Nello sfilamento una compagnia del 7° Reggimento Bersaglieri di Altamura, la fanfara d’ordinanza e la bandiera di guerra dell’unità, da pochi mesi rientrata dall’Afghanistan, missione Resolute Support.
Il Raduno, interamente organizzato dall’Associazione Nazionale Bersaglieri, riveste quest’anno un duplice significato: da un lato è un momento di festa per tutti gli appartenenti alla specialità, dall’altro lato esso consolida quel profondo legame che, soprattutto nell’ultimo decennio, si è venuto a creare tra l’Esercito Italiano e le popolazioni d’Abruzzo. La Forza Armata, presente nella regione sin dal terremoto del L’Aquila del 2009, ha di recente concluso l’Operazione “Sabina”. Gli uomini e le donne dell’Esercito sono stati i primi a intervenire in centro Italia dopo la scossa del 24 agosto e da allora sono stati mediamente impiegati sul terreno 1.500 militari al giorno, con un picco massimo di 2.500 unità e 950 mezzi, gran parte dei quali appartenenti ai reparti del Genio per attività quali: ricerca e soccorso di superstiti, rimozione macerie, ripristino della viabilità stradale, costruzione di ponti, interventi di urbanizzazione per la costruzione di scuole e moduli abitativi e, per finire, impiego di due Task Force, inquadrate nell’ambito dell’Operazione “Strade Sicure”, per il controllo degli accessi alle zone rosse dei comuni terremotati, attività di soccorso ai superstiti dell’hotel di Rigopiano.
Per il sacrificio e l’impegno profusi da migliaia di professionisti della Forza Armata che con il loro operato hanno contribuito a salvare vite umane e a ripristinare la sicurezza in quelle aree dell’Italia centrale, compreso l’Abruzzo, colpite da questi tragici eventi, lo scorso 4 maggio, per il 156° anniversario della costituzione dell’Esercito, il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha conferito la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla Bandiera di Guerra dell’Esercito.
181 anni di storia per uno dei corpi dell’Esercito più antichi e più amati dagli Italiani. La sua fondazione risale al 18 giugno 1836 quando, per Regio Viglietto di re Carlo Alberto di Savoia, su proposta dell’allora Capitano delle Guardie Alessandro La Marmora, venne istituita a Torino la 1^ Compagnia Bersaglieri, truppe scelte, addestrate a un combattimento dinamico e a un tiro veloce e preciso. Da allora, i fanti piumati hanno scritto le pagine più importanti del risorgimento e della storia d’Italia: dalle guerre di indipendenza, ai primi interventi in aiuto alla popolazione, come l’intervento a Reggio Calabria e Messina per il terremoto del 1908; dalle due guerre mondiali alle operazioni di peacekeeping, sino all’attuale impiego all’estero e all’interno dei nostri confini, in supporto alle Forze dell’Ordine o per casi di pubblica calamità. Attualmente sono circa 4.000 gli uomini e le donne dell’Esercito impiegati all’estero in 14 diversi paesi: 800 di loro sono bersaglieri in forza alla Brigata Garibaldi, schierati in Afghanistan in Iraq. Delle 7.050 unità impiegate in concorso alle Forze dell’Ordine per l’Operazione “Strade Sicure”, circa 460 sono bersaglieri appartenenti al 1° Reggimento di Cosenza, al 3° Reggimento di Capo Teulada, al 6° Reggimento di Trapani e all’8° Reggimento di Caserta. 400 bersaglieri del 7° Reggimento di Altamura sono impiegati nell’ambito del contingente di 2.400 militari dell’Esercito che, per tutto il mese di maggio, contribuirà, unitamente alle Forze di Polizia, a formare il dispositivo di sicurezza per il vertice internazionale del G7. E intanto, a Orcenico Superiore (PN), un battaglione di 500 bersaglieri dell’11° Reggimento costituisce la cosiddetta Very High Readiness Task Force, vale a dire un’aliquota della Forza di Reazione Rapida della NATO.