02 agosto 2016: FONTE -Unione Stella d’Italia-
2 agosto 1980, 2 agosto 2016. trentasei anni dopo un vile e disgustoso attentato terroristico a Bologna che fece più di ottanta morte su un treno diretto al Sud, alle vacanze, ai parenti lontani, ai paesi lasciati per cercare lavoro, al mare, alla ricerca di riposo e serenità.
Con disgusto ho sentito le parole del presidente della Repubblica che invoca la verità. La verità dopo trentasei anni di depistaggi sornioni, di vergognose macchinazioni, di occultamenti, di segreti sussurrati nelle sale ovattate del potere, negli squallidi uffici delle questure.
trentasei anni non sono bastati ad allontanarci dal clima di connivenza, dal desiderio di addossare la responsabilità di quella barbarie a destra o a sinistra ma senza mai indicare nessuno. Mattarella dichiara che la matrice dell’attentato è chiara. Sarà chiara per lui, forse, ma non la è per me e non credo la sia per nessuno che abbia un minimo di onestà intellettuale.
Chiunque abbia messo quella bomba sul treno, destra, sinistra, mafia, stato, potenze straniere, chiunque è uno spregevole criminale ma perché, dopo trentasei anni, nessuno ha il coraggio di dire la verità?
Intendiamoci, io non la conosco la verità e non ho nessuna fiducia sulle molte verità create da una magistratura collusa, da forze dell’ordine votate al disordine, da trame politiche e sudditanze verso potenze straniere, quello che vorrei è che si facesse luce non solo sull’attentato efferato di Bologna ma sulle strage, le gambizzazioni, le uccisioni di quegli anni confusi. Anni in cui si consolidava il benessere degli italiani ma nei quali forze rimaste oscure congiuravano per creare un senso di paura e insicurezza in tutti. Anni in cui gli studenti venivano fomentati per essere usati gli uni contro gli altri e tutti contro le Forze dell’Ordine, anni nei quali parti della magistratura avallavano gli estremisti e creavano situazioni di impunità per i “compagni che sbagliavano”.
Vorrei che qualcuno finalmente dicesse il perché di quelle miserie, di quelle violenze, di quelle morti ingiuste. Disadattati di destra che leggevano senza comprendere Julius Evola, disadattati di sinistra che si eccitavano scambiandosi storie di eccidi partigiani, erano questi i nemici dell’ordine? In qualche maniera lo erano di certo ma chi li armava? Chi oltre alle armi gli metteva dell’esplosivo tra le mani, cosa che difficilmente uno studente del liceo sa maneggiare? Chi li istruiva sull’uso di armi esplosivi?, chi gli forniva i detonatori che non sono cose che ti fai nella cucina di casa tua mentre tua madre inforna i biscotti?
Chi ordinava stragi assurde e inutili come quelle di Bologna? Ecco, prendiamo quella come esempio: a che serviva? Se la matrice come pontifica Mattarella era di destra a cosa sarebbe servita alla destra una strade orribile di vacanzieri? Indubbiamente ci sarebbe stata paura ma anche sdegno, esecrazione, odio verso chi compiva un simile macello e quindi? Non sarebbe stata la destra nuovamente oggetto di una “caccia al fascista” in una Italia dove su tutti i muri era scritto che “uccidere un fascista non è reato”? Questo fatto da solo mi rende sospettoso verso l’attribuzione all’eversione nera della strage di Bologna. Anche all’eversione rossa però Bologna non conveniva. Loro erano emuli dei gappisti partigiani e amavano scegliersi con cura le vittime, non sparare nel mucchio, dovevano essere esecuzioni e non massacri e anche nel loro caso una strage come quella di Bologna non avrebbe portato altro che ostilità. La mafia? Beh, loro sono talmente feroci e ottusi che loro in effetti avrebbero potuto fare una strage e, in effetti, ne hanno anche fatte ma in quel periodo mafia e Stato non erano esattamente ai ferri corti, anzi. Potenze straniere ostili? Anche loro il vizietto di spargere sangue in Italia l’hanno sempre avuto. L’aereo dell’aeronautica Argo 16 fu fatto esplodere, pare, dagli israeliani per una ritorsione, Mattei era scomodo alle grandi aziende petrolifere straniere e svanì in una nuvoletta di esplosivo in cielo e qui e là il sospetto che americani e paesi della Cortina di Ferro fossero dietro a attentati e uccisioni di tanto in tanto saltava fuori e veniva subito accantonato.
Ma tutto questo non cambia il fatto che chi sa non dice e che chi dice o non sa o fa finta di non sapere dimostrando ancora una volta che nella democratica Italia chiunque sia al potere mente spudoratamente al popolo sovrano partendo probabilmente dal principio che il popolo bue non è pronto a sapere la verità e non la merita. Quello che mi stupisce è come Bologna, dopo trentasei anni, sopporti ancora che le istituzioni che non dicono la verità sfilino compunti in ricordo di quei morti di cui nessuno vuole assumersi la responsabilità e che fa fin troppo comodo addossare ai fascisti. Tanto non ci sono più, li si può incolpare senza fare male o fare torto a nessuno.
Andrea Marrone