I migranti se li potrebbe prendere l’Arabia Saudita, ma non lo fa. Perché?

16 giugno 2016: FONTE -Andrea B. Nardi-

Il Regno saudita offre molti vantaggi esclusivi ai musulmani sunniti. Per cominciare, ha 100.000 tende vuote in fibra di vetro che possono ospitare circa 3 milioni di persone a Mina, appena a est della Mecca. Costruite a prova di incendio e dotate di aria condizionata, complete di servizi igienici e cucine, queste tende costituiscono una risorsa singolare che è utilizzata solo cinque giorni l’anno dai pellegrini che compiono l’hajj.

Se si confronta il Regno dell’Arabia Saudita con i paesi del Nord Europa, il primo mostra molti altri vantaggi:

  • Geograficamente è molto più vicino.
  • Il clima è caldo.
  • La lingua ufficiale è l’arabo.
  • A livello economico ha un insaziabile bisogno di manodopera.
  • Il sistema giudiziario è rassicurante e familiare.
  • La religione è l’Islam e soltanto l’Islam.

Culturalmente, molti sunniti ritengono che le gravi censure saudite siano più congeniali del laicismo dell’Occidente. Nel Regno saudita, i musulmani possono esultare in una società che permette la poligamia, i matrimoni precoci, le violenze domestiche, le mutilazioni genitali femminili e le decapitazioni, limitandosi a infliggere pene di lieve entità per reati come la riduzione in schiavitù e i delitti d’onore.

Il Regno arabo saudita permette anche ai musulmani di evitare, senza fare alcuno sforzo, le cose considerate haram (proibite), come i cani; la carne di maiale e gli alcolici; il pagamento di interessi sui prestiti; le lotterie sponsorizzate dallo Stato e le sale da gioco d’azzardo; il giorno di San Valentino, le donne vestite in modo immodesto, gli appuntamenti galanti e i nightclub; i bar frequentati dagli omosessuali e i matrimoni gay; la sottocultura della droga e l’espressione pubblica di opinioni anti-islamiche.

Andrea B. Nardi

 

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Commenti

1 commento

  1. Sicuramente è un volere Allahino a spingere i musulmani sunniti verso l’Europa anziché verso il regno Saudita dove si troverebbero sicuramente più a loro agio. E’ facile immaginare che la missione Allahina persegue il fine di esportare questa cultura e questa religione verso quei popoli che non hanno avuto la fortuna di conoscerla o che stentano, sconsideratamente, ad apprezzarne i valori.
    Persino Papa Francesco ha fatto nei loro confronti una grande apertura dichiarando che non è possibile andare avanti senza tenere conto di questa cultura.
    Il loro venir spinti verso noi a insegnarci è pertanto un grande sacrificio che sarà loro ricompensato con l’ingresso nei giardini del paradiso. (Janna)
    Potremmo cogliere questa splendida occasione per riconoscere e convertirci all’Islam … ci permetterebbe l’accesso nella Janna dove scorrono fiumi di acqua limpida, latte, miele (e anche del buon vino) e dove ad attenderci ci saranno settantadue vergini … rinnovabili.

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