04 Aprile 2016: FONTE -GdF Comando Prov.le Udine-
GDF UDINE: ACCERTATI DANNI ERARIALI PER 21,7 MILIONI DI EURO
NEI CONFRONTI DI UN ENTE PUBBLICO ECONOMICO
ACCERTAMENTI ANCHE NEI CONFRONTI DELL’UFFICIO DELLA REGIONE FRIULI
VENEZIA GIULIA CHE HA CONCESSO I CONTRIBUTI.
Alla conclusione degli accertamenti delegati alla Guardia di Finanza dalla Procura
Regionale della Corte dei Conti di Trieste è stato contestato un danno erariale per circa
21.700.000 Euro nei confronti di un Ente Pubblico Economico, avente sede a Udine, che
godeva di notevoli sovvenzioni pubbliche per gestire e coordinare le attività di sviluppo
industriale in alcune determinate aree territoriali ubicate nella cd. “bassa friulana”.
Nell’inchiesta, condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Udine, risultano coinvolte a vario
titolo 23 persone: i passati vertici dell’ente consortile, Presidenti e consiglieri, nonché i
Direttori Generali, i membri del Collegio dei revisori nonché il funzionario della Regione
FVG che ha gestito alcuni processi di erogazione dei contributi concessi per la
realizzazione di opere pubbliche (per la realizzazione dei programmi di investimento
finalizzati al potenziamento e completamento di infrastrutture ed attrezzature nell’ambito di
Porto Nogaro).
Proprio la distrazione di 10.900.000 Euro, percepiti dall’Ente Consortile per le opere
portuali, costituisce la voce più significativa tra quelle segnalate dalle Fiamme Gialle
friulane: a riguardo sono stati segnalati dalla Guardia di Finanza l’ex Presidente ed il
Direttore Generale che hanno illegittimamente impiegato i fondi, nonché il funzionario della
Regione FVG che aveva il compito di vigilare sugli interventi sostenuti da risorse
finanziarie pubbliche.
Sotto la lente degli investigatori è finita, inoltre, la locazione di Porto Margreth, affidato alle
imprese portuali socie dell’Ente consortile ad un prezzo irrisorio. In questo caso, per
l’ipotizzato danno di oltre 3 mln di euro, sono stati segnalati alla Procura Regionale della
Corte dei Conti anche i revisori dell’Ente.
Riguardo alle compravendite di terreni che hanno cagionato un notevole dissesto nei
bilanci dell’Ente consortile, invece, è emerso un danno erariale di 3,2 mln di euro causato
da anomale modalità di acquisto e gestione degli stessi.
Specifiche contestazioni sono state poi formulate in relazione all’attuazione del Patto
Territoriale della Bassa Friulana (di cui l’Ente consortile era responsabile), al riguardo è
stato riscontrato l’affidamento di consulenze ad una società britannica ed ai suoi referenti
italiani, che avevano generato un lungo contenzioso, concluso con il pagamento di un
risarcimento di 880 mila euro, da parte dell’ente consortile, alla predetta società inglese.
Per questa vicenda, sono stati chiamati in causa i consiglieri di amministrazione ed il
Direttore Generale dell’epoca, oltre ai consulenti che erano stati inseriti nell’organico
dell’ente consortile proprio per assicurare la corretta gestione del Patto Territoriale ed i
revisori che dovevano vigilare sull’operato dell’organo amministrativo dell’ente.
Infine, sono emerse ulteriori diverse ipotesi di danno erariale, riconducibili a spese e oneri
sostenuti dell’Ente consortile ritenuti privi di utilità e vantaggi direttamente assunti dal
Presidente e dal Direttore Generale.