Facciamoci del male

21 Marzo 2016: FONTE -Unione Stella d’Italia-

Trivelle si o trivelle no? l’Italia del no a tutti i costi e senza ascoltare ragioni torna ad alzare la sua testolina radical chic. Vediamo il fatto: ci sarebbe da rinnovare i permessi di continuare a sfruttare le installazioni petrolifere già presenti nei nostri mari e che operano entro le dodici miglia marine dalle coste. Partendo dal principio che sono espressamente proibite nuove trivellazioni si tratta quindi di dismettere quelle in funzione abbandonando i giacimenti in corso di sfruttamento. Si parla di una novantina di piattaforme, quasi tutte in alto Adriatico, di fronte a Ravenna, installazioni che non hanno mai avuto incidenti o prodotto inquinamento e che non hanno mai fatto rilevare una problematica al settore turistico.

Non si tratta di un referendum popolare per il quale siano state raccolte le 500.000 firme richieste dalla legge, si tratta della iniziativa di alcune regioni: Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise che intendono evidentemente sottolineare la loro intenzione di poter decidere sullo sfruttamento del territorio in maniera autonoma dal governo nazionale.

Per questa bella pensata si spenderanno 400 milioni di euro, probabilmente non si raggiungerà il quorum e quindi quei 400 milioni saranno direttamente spediti nel cesso giusto per soddisfare le velleità dei demagoghi di turno.

Ma se così non fosse e vincessero i paladini del no cosa accadrebbe? L’Italia perderebbe una fonte energetica nazionale estraibile a basso costo visto che gli impianti sono già funzionanti, dovremo importare più gas e petrolio e pagheremo delle bollette energetiche più care con grande gioia e sollazzo dei nostri fornitori esteri.  E questo mentre le forniture di gas e petrolio dai paesi che si affacciano sul Mediterraneo, prima tra tutti la Libia, diventano sempre meno affidabili.

E quindi ancora una volta facciamoci del male. Per quanto mi riguarda io non parteciperò a questa ennesima presa per i fondelli radical ecologista e starò a casa magari a farmi due spaghetti cotti usando il gas estratto dalle nostre piattaforme.

Andrea Marrone

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