La crisi in Siria

03 Ottobre 2015: FONTE -Unione Stella d’Italia-

Temo che vi sia uno stretto collegamento tra quanto sta succedendo in medio oriente e in Nord Africa e le guerre destabilizzanti sorte nei Balcani negli anni novanta dello scorso secolo.  Il filo rosso che collega entrambe le fasi ritengo che sia la paura della “potenza imperiale”, gli Stati Uniti, nei confronti di un’ Unione Europea che possa accogliere nel suo seno la Russia. Il pericolo Comunista, rappresentato dall’Unione Sovietica, ha costretto l’Europa per più di quarant’anni  ad affidarsi all’ombrello nucleare statunitense. Un’ Europa nauseata dalla guerra e terrorizzata dalle ingentissime spese che sarebbero derivate da  un riamo serio, ha preferito affidare ad altri la propria sicurezza rinunciando a parte della propria libertà.  Dal 1989 tutto è cambiato. Il mostro al di là della cortina di ferro si è dissolto e lentamente è sorta un’altra potenza, con radici saldamente infisse nella cultura europea, con risorse illimitate e, da qualche anno, guidata da un leader volitivo e con idee molto chiare: Vladimir Putin. Contemporaneamente una serie di Stati: Libia, Egitto, Iraq, Siria, guidati da Dittatori non così pessimi come li si vorrebbe dipingere, iniziavano una politica di sviluppo secondo canoni ispirati alla cultura europea,  tendente a creare un asse per la gestione autonoma del proprio  petrolio ed avente come partner privilegiati alcuni paesi europei, tra cui l’Italia.  Ecco la miscela esplosiva: cultura, tecnica, economia europee esaltate dalla potenza economica ed anche militare, Russa e privilegiate ed autonome nell’accesso alle risorse petrolifere. Vi erano  tutte le premesse perché in pochi anni si  formasse un potenza ben più solida di quella cinese, dai piedi d’argilla perché senza libertà, e vera rivale potenziale nella leadership mondiale. Ed ecco che le acque hanno cominciato ad agitarsi sempre più, prima nei Balcani ed ora in Nord Africa, in Medio Oriente e nella stessa Europa, in Ucraina.  I potenziali partner nord africani sono stati annichiliti, la Russia indicata come nemico da combattere. Chi è stato e chi è  a capo di questo movimento tellurico che non dà pace all’Europa, investita da una crisi dopo l’ altra e invasa dai relitti di queste guerre non sue? La potenza imperiale. Fantascienza? Temo di no. Ora siamo in ballo e bisogna ballare scegliendo il partner a noi più favorevole in una prospettiva di lungo periodo. Ritengo che questo partner non possa che essere la Russia senza peraltro entrare in una contrapposizione frontale con l’alleato di sempre, gli Stati Uniti. A questo grande paese  ci legano storia, cultura e l’ammirazione per una democrazia compiuta che in tanti campi, soprattutto in quelli medici,  scientifici e tecnici, non nella politica estera, può esserci guida e partner  anche nel futuro.

Luigi Chiavarelli

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