11 Marzo 2015: FONTE -Marina Militare-
Giovedì 12 marzo, il cacciatorpediniere Andrea Doria della Marina Militare rientrerà presso la stazione navale Mar Grande di Taranto dopo un lungo periodo di attività di contrasto alla pirateria svolta nell’Oceano Indiano.
Nave Doria è partita da Taranto lo scorso 22 luglio ed ha ricoperto per 192 giorni il ruolo di flagship della missione europea Eunavfor Atalanta, per garantire la sicurezza del traffico marittimo in un’area strategica per gli interessi nazionali.
La presenza del cacciatorpediniere nell’Oceano Indiano, al comando dell’ammiraglio Guido Rando, in coordinamento con le altre unità navali, spagnole, tedesche ed olandesi non ha consentito alcun attacco ai mercantili in transito.
L’equipaggio della nave, comandata del capitano di vascello Angelo Virdis, è composto da 192 militari e integrato dagli specialisti del gruppo operativo subacquei, dai marinai della Brigata Marina San Marco e dal personale del 1° e del 3° Gruppo Elicotteri di La Spezia e Catania.
Importante il supporto dell’elicottero EH-101, il quale, con le sue capacità, ha ampliato le operazioni di ricerca e sostenuto nell’arco di sei missioni le attività di assistenza e soccorso sanitario a favore delle navi mercantili in difficoltà.
Nave Doria, terminato il suo impegno europeo nella missione di antipirateria il 13 febbraio 2015, ha preso parte all’International Defence Exhibition and Conference (IDEX 2015), ad Abu Dhabi, dove nella seconda decade del mese di febbraio ha rappresentato le eccellenze industriali italiane ed ospitato significativi eventi a favore dell’industria nazionale.
In 233 giorni di attività, nave Andrea Doria ha percorso 42.852 miglia ed effettuato 4.150 ore di moto.
Il Cacciatorpediniere DDG Andrea DORIA (D553) appartiene alla classe di Unità Navali denominata Orizzonte di cui fanno parte l’unità gemella, il Cacciatorpediniere DDG Caio DUILIO (D 554), e due Unità della Marina Militare Francese (FORBIN e CHEVALIER PAUL). La cerimonia del taglio della prima lamiera ha avuto luogo presso i cantieri di Riva Trigoso (GE) il 19 luglio 2002 mentre il varo tecnico, primo al mondo effettuato su carrelli per una Nave di queste dimensioni, è avvenuto il 14 ottobre 2005.
Concepita per essere impiegata principalmente nell’ambito della difesa aerea, l’Unità, grazie alle capacità dei propri sensori, ai sistemi di telecomunicazione e di supporto al comando, è definita multiruolo in quanto è idonea a fronteggiare molteplici minacce e di assolvere numerose tipologie di missione fra le quali spiccano la protezione di formazioni navali e di convogli, il contrasto a unità subacquee e di superficie, il concorso ad operazioni anfibie, il controllo del traffico mercantile e l’impiego in missioni a carattere umanitario/sanitario.
Subito dopo la consegna, avvenuta a Genova nel dicembre 2007, ha partecipato a cicli addestrativi in ambito nazionale e il 5 maggio del 2009, nelle acque antistanti La Spezia, ha preso parte insieme alla gemella CAIO DUILIO e alle sorelle francesi FORBIN e CHEVALIER PAUL ad una esercitazione congiunta che ha visto riunirsi la classe Orizzonte al completo.
L’esordio in ambito internazionale si è registrato nel 2010 con l’Operazione Tucano, campagna di presenza e cooperazione svoltasi in Brasile e lungo le coste dell’Africa nord-occidentale. Sempre nel Porto di Genova, nell’ottobre del 2010, è avvenuta la Consegna della Bandiera di Combattimento.
Nel 2011, dopo aver completato un modulo addestrativo presso il Centro di Addestramento Aeronavale della Marina Militare, l’Unità ha operato in Mediterraneo Centrale, di fronte alle coste libiche, nel corso della nota crisi che ha caratterizzato il paese nord-africano, supportando la difesa aerea nazionale nella scoperta e nel controllo del traffico aereo.
Sempre nel 2011, Nave DORIA ha svolto la sua prima missione NATO, l’Operazione Ocean Shield, come Unità di bandiera dello Standing NATO Maritime Group 1 (SNMG 1), collaborando efficacemente al contrasto del fenomeno della pirateria nell’Oceano Indiano, in particolare nel Golfo di Aden, Mar Arabico e Bacino Somalo. Episodi rilevanti di tale missione sono stati l’arresto di 15 pirati, che avevano attaccato il mercantile nazionale Montecristo, e l’assistenza e protezione ravvicinata prestata al mercantile italiano Rosalia D’Amato, rilasciato dai pirati dopo circa sette mesi.
Gli anni 2012 e 2013 hanno visto l’Unità impegnata nelle esercitazioni avanzate nazionali Amphex, dove un nutrito gruppo di forze marittime, aeree e anfibie a partiti contrapposti si è confrontato nella gestione di un articolato scenario di crisi. Sempre nel 2013, a febbraio, Nave DORIA ha partecipato, come Unità cooperante, alla MECO (Mise En Condition Operationale) della “sorella” francese FORBIN. L’attività, svoltasi nel golfo del Leone e nel Mar di Corsica, è stata caratterizzata da molteplici eventi addestrativi volti al miglioramento delle capacità di reazione dell’Unità e dell’intero Equipaggio.
Ad agosto dello stesso anno, a seguito della situazione di instabilità nel Mediterraneo Orientale legata alla crisi siriana, l’Unità è stata inviata nelle acque prospicienti il Libano per un immediato supporto dal mare al contingente italiano impegnato nella missione UNIFIL (United Nation Interim Force In Lebanon). Dopo un mese dall’arrivo nell’area di operazioni, la Nave è stata inserita nella Maritime Task Force di UNIFIL (l’equipaggio si è cosi potuto fregiare del basco blu delle Nazioni Unite), con il compito di contribuire all’applicazione e al rispetto di quanto sancito dalla Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ovvero assistere il Governo libanese nell’esercizio della propria autorità su tutto il territorio, controllo dei confini, prevenzione di traffici illeciti e, allo stesso tempo, garantire che nell’area, quella marittima in particolare, non siano utilizzate armi per operazioni ostili di nessun tipo ed, infine, assicurare protezione al personale e alle strutture delle Nazioni Unite.
A maggio del 2014 l’Unità è stata designata quale flagship della Missione Europea navale di anti-pirateria “Atalanta”, nelle aree del Corno d’Africa. L’impiego in area di operazione è stato preceduto da un intenso periodo di addestramento dedicato proprio al contrasto degli atti di pirateria sul mare e, il 22 luglio 2014 l’Unità ha mollato gli ormeggi per raggiungere le coste somale con il delicato incarico di contrastare il fenomeno della pirateria nel Golfo di Aden e nel Bacino somalo, e di consentire al Comandante della Task Force marittima (CTF 465), ed al suo Staff imbarcato, di esercitare il comando dei mezzi navali ed aerei organici, operanti nella vasta area di operazione.