11 Ottobre 2014: FONTE -Unione Stella d’Italia-
In una kermesse da strapaese popolata dal popolo del Mulino Bianco, quelli che fissano gli occhi cerulei al cielo sfoggiando sorrisi ebeti e che vivono in un mondo provo di discariche, di OGM, di energia nucleare, di TAV e dove tutti, ma proprio tutti, percepiscono un reddito perché sono al mondo e il mondo si deve prendere cura di loro, un esagitato barbuto promette un referendum per l’uscita dell’Italia dall’Euro.
Bene, non è neppure originale il barbuto, un altro figuro, con una barba molto più misera di lui ma di colore diverso, per intenderci è nera e non verde come si potrebbe supporre, conciona su questo argomento le folle di una regione del mondo partorita dalla fantasia di chi andava sul Monviso a raccogliere con ampolle l’acqua sacra del Po per poi non si sa bene cosa farne.
La moneta unica, l’Europa unita, il Mercato Comune Europeo per questi individui sono momenti sciagurati da superare.
Indubbiamente dall’Europa Unita e dal Mercato Comune abbiamo avuto benefici e penalizzazioni però, se andiamo ad analizzare i costi e i ricavi in maniera anche grossolana l’uscita dell’Italia dall’area dell’Euro sarebbe per la nostra fragile economia un disastro epocale.
A mio avviso, modesto avviso, si intende, il problema dell’Italia non è l’Euro. il problema dell’Italia è la saldatura di diverse problematiche a cui nessuno sembra dare il peso necessario: La corruzione, vedi Mose o Expo, la burocrazia, vedi i soldi destinati dal 2001 a mettere in sicurezza Genova e mai impiegati, la generale inefficace della macchina statale e il disinteresse colpevole di una classe politica autoreferenziale e manifestamente incapace di rispondere adeguatamente alle immense problematiche economiche e sociali che il popolo italiano sta affrontando da solo.
Questa però è la mia opinione che ricapitolo dicendo che uscire dall’Euro sarebbe un errore imperdonabile ma che, trascinati dal populismo becero o dal tornacontismo elettorale potrebbe essere anche quello che scaturirebbe da un referendum ordito da mestatori. Indubbiamente avremmo bisogno di rimodulare molte delle politiche europee che hanno visto prosperate la Germania Uber Alles e devastare le economie più deboli, non un prodotto dell’Euro ma un prodotto di una Europa germanocentrica e ottusa.
Dal momento che l’Unione Stella D’Italia ha nel suo statuto il compito di presentare delle proposte, elaborate con sistemi democratici, invito tutti i nostri associati a esprimere un loro parere in merito, questo parere, ulteriormente elaborato dalle nostre commissioni sfocerà in un documento che sarà poi la posizione ufficiale dell’Unione, posizione che faremo valere in tutte le sedi competenti sempre nello spirito di piena democrazia, di dialogo e di collaborazione con le Istituzioni.
Andrea Marrone