08 ottobre 2014 FONTE – Web News Croce Rossa Italiana.
Si è svolta il 2 e il 3 ottobre a Torino la conferenza europea su “Il Volontariato nel Welfare europeo e nei Servizi sociali #VIEWS”. La Croce Rossa Italiana ha partecipato con un proprio rappresentante, il volontario Mauro Patti.
La Conferenza ha rappresentato un’occasione per le organizzazioni umanitarie di arricchire il dibattito e generare un confronto sui diversi modelli e sistemi di volontariato nei Paesi europei. L’obiettivo è stato quello di raccogliere dati ed esperienze e infine formulare una bozza di documento politico sul ruolo dei volontari nel welfare e nella fornitura di servizi sociali in Europa.
Il Centro europeo del Volontariato di Bruxelles (CEV) ha promosso quest’appuntamento dopo aver effettuato uno studio dal nome “Il cambio delle prospettive nel contesto della crisi economica e l’impatto delle conseguenti misure di austerità, sul ruolo delle organizzazioni di volontariato nella fornitura dei servizi di welfare”. L’obiettivo è stato quello di analizzare la forza del volontariato e se esso venga strumentalizzato nei vari Paesi per la fornitura di servizi di welfare lì dove le misure di austerità si intensificano. Inoltre, il documento politico per il Volontariato in Europa (PAVE), elaborato durante l’Anno europeo del Volontariato 2011, ha sostenuto che “la crisi sta costringendo i governi a ri-valutare il modello sociale europeo” e che “in alcuni ambiti il dibattito ha portato a un sempre maggiore coinvolgimento dei volontari e le delle organizzazioni di volontariato nell’erogazione di servizi, i quali stanno dimostrando che si possono e devono fornire servizi di rilevanza pubblica e di utilità sociale”.
“Quella della Conferenza europea è un’occasione per tracciare un rapporto sui diversi sistemi di sostegno del volontariato esistenti nei paesi europei e migliorare una strategia di advocacy attraverso le istituzioni dell’Unione incidendo sulla loro agenda”, ha sottolineato Mauro Patti.
Nella giornata del 2 ottobre è intervenuta tra gli altri il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, la quale nel proprio intervento ha evidenziato come attualmente nell’Europa della crisi siamo di fronte a un indebolimento dei sistemi di welfare. Sistemi come quello italiano ad esempio, che hanno rappresentato un modello di rilievo nel panorama mondiale, ma che oggi in questa fase di austerità non riesce a dare quanto nel passato. Grazie al mondo del volontariato, ha spiegato la Giannini, è possibile arrivare a dare un sostegno ai cittadini impoveriti dalla crisi. Quindi il volontariato non è solo cruciale perché concorre con lo Stato a fornire servizi, ma lo è anche perché contribuisce a formare i cittadini di domani. Il Ministro dell’Istruzione ha poi sottolineato l’importanza dell’identità europea che si evolve attraverso la cittadinanza proattiva, alimentata soprattutto attraverso l’attivismo del volontariato garantito dai centri di volontariato da una parte e da grandi realtà umanitarie come la Croce Rossa dall’altra.
“La nostra Associazione – ha fatto sapere il Presidente Nazionale della CRI, Francesco Rocca, che non è potuto intervenire all’incontro – è composta da 150mila volontari in tutta Italia. Sono la nostra ricchezza, la nostra marcia in più. Siamo sui moli h24 per assistere i migranti in arrivo sulle nostre coste. Siamo ora in Iraq e siamo tutti i giorni accanto alle persone che più hanno bisogno del nostro supporto. Da due anni abbiamo cominciato un faticoso processo di ristrutturazione della nostra Associazione. Noi vogliamo rimettere al centro il volontariato con il supporto dei dipendenti. Perché è da li che prendiamo la linfa e facciamo la differenza. In una particolare congiuntura economica il volontariato oggi assume ancora più significato anche se, sempre più spesso, tende a sostituire il ruolo delle istituzioni. Questo noi non lo vogliamo. Noi vogliamo assistere le persone bisognose, vogliamo stare dalla parte di chi soffre, ma con un ruolo di ausiliarietà e non di assistenzialismo. I volontari non sono solo le gambe o le braccia delle istituzioni quando richiesti. Devono poter parlare e urlare, se serve, a nome e in nome degli invisibili. Mi auguro che la Conferenza possa aver rappresentato un momento di costruttivo e sano confronto. A tutto il mondo del volontariato rinnovo la mia stima e il mio apprezzamento per il lavoro che ogni giorno viene fatto senza ricevere nulla in cambio”.