Il Sottosegretario alla Difesa, On.Rossi, alla cerimonia per il 71° anniversario dell’eccidio della Divisione ‘Acqui’

22 settembre 2014 FONTE – Web News Ministero della Difesa.

“E’ per me un privilegio altissimo ricordare i Caduti della gloriosa ed indimenticata Divisione “Acqui” – ha detto il rappresentante del Governo – esistono conflitti che si presentano con caratteristiche diverse da tutti gli altri, specialmente nel loro significato spirituale e sociale. Sono spesso il preludio di tempi nuovi, gli indicatori di una svolta nel destino degli uomini”.

“Spesso non si tratta di battaglie grandiose, né in esse il buon diritto trionfa sempre, ma lo spirito che anima l’azione segna la fine di un capitolo di storia”.

“Nel secondo conflitto mondiale si presenta, luminosa, con queste caratteristiche, la battaglia condotta nel settembre 1943 dalla Divisione di Fanteria da montagna ‘Acqui’ contro i tedeschi nelle isole ioniche di Cefalonia e Corfù, dove caddero migliaia di militari italiani in nome dell’obbedienza agli ordini del Governo legittimo, dell’onore militare, mai dissociabile dalla fedeltà alle Istituzioni, e della libertà dei popoli”.

“Gli uomini di un’intera Divisione – ha proseguito Rossi – compatti, posti di fronte a una soluzione che avrebbe comportato la salvezza della vita, ma incompatibile con la loro dignità, scelsero di resistere con le armi all’intimazione tedesca di resa”.

“Fu un moto spontaneo e consapevole, in un momento di eccezionale drammaticità, di smarrimento e di incertezza, mentre crollavano tutte le strutture dello Stato.
Il loro Comandante, Generale Antonio Gandin, volle che essi fossero non solo soldati ma anche uomini liberi: quel gesto di resistenza e di consapevolezza democratica, anche se non cancellava l’amarezza della disfatta, indicava certamente la via del riscatto”
.

“Riconosciamo in quella scelta la testimonianza certa dei  principi dell’onore militare, dell’anelito di libertà e della consapevolezza necessaria per contribuire alla rinascita della Patria – ha concluso Rossi – una consapevolezza del doversi schierare che accomunò gli eroi di Cefalonia e di Corfù a tanta parte della popolazione italiana, militari e civili che, nella più totale e colpevole latitanza delle autorità dello Stato, si assunsero la responsabilità di combattere i tedeschi”.

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